La notte dei morti viventi

(Night of the Living Dead)

Regia di George A. Romero

con Duane Jones (Ben), Judith O’Dea (Barbra), Karl Hardman (Harry Cooper), Marylin Eastman (Helen Cooper), Keith Wayne (Tom), Russell Streiner (Johnny), Kyra Schon (Karen), Judith Ridley (Judy), Kyra Schon (Karen Cooper), Charles Craig (radiocronista), S. William Hinzman (zombie del cimitero).

PAESE: USA 1968
GENERE: Horror
DURATA: 93′

Una misteriosa epidemia riporta in vita i morti e li spinge a nutrirsi dei vivi. Gruppo di superstiti si rintana in una fattoria. Incapaci di collaborare, finiranno per perire uno ad uno.

Il film d’esordio di Romero, scritto a quattro mani con John A. Russo, è noto per essere il primo film di zombi “moderno”: si tralasciano voodoo e maledizioni e si trasforma il mostro in a) un mostro vero b) metafora di un’umanità derelitta e uniformata che cannibalizza il prossimo. Il nemico negli anni ’50 arrivava dall’esterno (i sovietici), adesso ce l’abbiamo già in casa: ecco perché, velatamente ma non troppo (inquietanti le sequenze dei bifolchi che godono a far fuori gli zombi), è un film sulla violenza insita nella società USA. Come dire, il vero Male siamo noi. Non solo: l’incapacità degli uomini di essere solidali tra loro (e dunque l’attitudine all’autodistruzione) ne fa un film di lucido quanto radicale pessimismo. Ma è un film politico anche perché il Ben di Duane Jones, unico eroe positivo del film, rappresenta il primo caso di protagonista nero NON scelto perché la sceneggiatura lo richiedeva (cosa che accadeva, ad esempio, nei film con Sydney Poitier). Un elemento che amplifica il valore del già potente finale, in cui il grasso e armato uomo bianco uccide senza troppe domande l’indifeso uomo nero. Nonostante siano passati decenni dalla sua uscita, e nonostante il bassissimo costo (circa 110mila dollari) lo renda un B-movie a tutti gli effetti, rimane un film terrificante e sconvolgente, pieno di suspense e colpi di scena, girato con uno stile secco ma efficace nell’alternare passi realistici a momenti allucinati (nella fotografia dello stesso Romero, che opta per inquadrature sghembe e linee irregolari, v’è più d’un eco d’espressionismo tedesco). E la crudezza di molti passi ne fa un predecessore dello splatter. Oltre a Romero, vanno citati tra gli addetti ai lavori almeno John A. Russo (co-sceneggiatore) e Karl Hardman, produttore, truccatore e attore nel ruolo di Harry Cooper. Il soggetto ha qualche punto in comune – dichiarato dallo stesso Romero – con Io sono leggenda di Richard Matheson. Rifatto nel 1990 da Tom Savini, seguito da Zombi (1978), è il primo di quella che oramai è una “esalogia”. Da vedere.

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4 risposte a La notte dei morti viventi

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