Kill Bill volume 2

(Kill Bill: vol. 2)

Regia di Quentin Tarantino

con Uma Thurman (La sposa/Beatrix Kiddo), David Carradine (Bill), Daryl Hannah (Elle Driver), Michael Madsen (Budd), Chia Hui Liu (Pai Mei), Michael Parks (Esteban), Perla Haney- Jardine (B. B.), Chris Nelson (Lo sposo), Samuel L. Jackson (Rufus).

PAESE: USA 2004
GENERE: Drammatico
DURATA: 110′

La sposa continua la sua vendetta uccidendo Budd e Elle Driver, per poi concentrarsi sulla ricerca di Bill. Ma, quando finalmente lo trova, scopre che con lui c’è anche la loro figlioletta B. B., data per morta nel primo capitolo.

Secondo capitolo del dittico (forse una trilogia?) sulla vendetta della sposa, personaggio creato da Tarantino appositamente per la sua musa Uma Thurman. Il primo citava il cinema giapponese, il secondo quello cinese, anche se forse i due generi di riferimento stavolta sembrano piuttosto il western e il noir (entrambi di serie B, ovviamente). Come il volume uno sembra procedere più per accumulo che per sviluppi narrativi, e non mancano lungaggini (l’addestramento da Pai Mei) e scene sull’orlo del ridicolo (l’uscita dalla tomba tipo trivella); certo però gli va riconosciuto un certo fascino derivato dal frullato – stilistico, tematico, figurativo, concettuale – che lo compone. Quasi tutti, comunque, lo considerano meglio del primo: più calmo e riflessivo, meno fanfarone, capace di maggiore pathos, soprattutto verso la fine. Tornano dal primo capitolo in ruoli diversi Gordon Liu (vero nome: Chia Hui Liu) nella parte di Pai Mei e Michael Parks in quella di Esteban. Samuel L. Jackson si presta per un – geniale – cammeo nei panni dell’organista del matrimonio. Delusione per i fan di Tarantino: il monologo su Superman che fa Bill non è originale, bensì un brano preso dall’opera dello scrittore e vignettista Jules Feiffer.