Tropic Thunder

(Tropic Thunder)

Regia di Ben Stiller

con Ben Stiller (Tugg Speedman), Robert Downey Jr. (Kirk Lazarus), Jack Black (Jeff “Fats” Portnoy), Jay Baruchel (Kevin Sandusky), Bill Hader (Rob Slolom), Brandon T. Jackson (Alpha Chino), Trieu Tran (Tru), Danny McBride (Cody), Steve Coogan (Damien), Brandon Soo Hoo (Tran), Matthew McConaughey (Rick “Pecker” Peck), Tom Cruise (Les Grossman), Nick Nolte (John “Quadrifoglio” Tayback).

PAESE: USA 2008
GENERE: Comico
DURATA: 107′

Una troupe di divi viziati sta girando un film di guerra continuando a bruciare inutilmente il denaro del budget: le tre star sono Lazarus, fanatico del “metodo “che per recitare la parte di un nero si è fatto tingere la pelle chirurgicamente, Speedman, divo con ambizioni di attore drammatico e Fats Portnoy, drogato, arrogante e volgarissimo. Il regista infuriato per i continui problemi decide di “buttare” le star dentro la guerra vera, ma i tre idioti ci mettono giorni prima di accorgersi che stanno davvero rischiando la vita.

Quinto film del comico Stiller è, come il precedente Zoolander, una satira sulla moda, in questo caso inserita nel panorama del cinema hollywoodiano che sforna kolossal. Stiller si diverte a omaggiare i più famosi film di guerra di sempre (da Apocalypse Now a Platoon, da Il cacciatore a Full Metal Jacket) e a prendere per i fondelli lo star system, ma non sempre centra il bersaglio. Certe gag sono scontate o grossolane, la satira non è mai equilibrata: o troppo sopra le righe, o troppo fine per far sghignazzare il grande pubblico. Resta un film divertente soprattutto per gli addetti ai lavori e per gli appassionati più informati, nonostante la sceneggiatura abbia qualche guizzo azzeccato (Lazarus dice la mitica frase “io non leggo il copione, il copione legge me”). I personaggi sono un po’ troppo stereotipati nonostante gli intenti demenziali, eccezion fatta per lo strepitoso stanislawkiano di Downey Junior. Non è un brutto film, ma da un prolifico simpaticone come Stiller ci si aspetta qualcosa di più. Eccessivo, per quanto ben fatto, il personaggio del produttore portato in scena da un Cruise che si mette in gioco. Un sacco di attori recitano comicamente la parte di sè stessi. Da vedere in compagnia durante una serata leggera, senza troppe pretese.

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