Un lupo mannaro americano a Londra

(An American Werewolf in London)

Regia di John Landis

con David Naughton (David Kessler), Griffin Dunne (Jack Goodman), Jenny Agutter (Alex Price), John Voodvine (Dr. Hirsch), Anne- Marie Davies (Susan Gallagher), Frank Oz (Mr. Collins), Don McKillop (Ispettore Villiers), Paul Kember (Sergente McManus), Colin Fernandes (Benjamin), Michele Brisigotti (Rachel Kessler), Mark Fisher (Max Kessler).

PAESE: Gran Bretagna, USA 1981
GENERE: Horror
DURATA: 95′

Due giovani studenti americani vengono aggrediti da un lupo mannaro in un brumoso paesino del Nord inglese. Uno muore, l’altro, ferito, viene salvato dagli abitanti del villaggio e spedito in ospedale a Londra. Tormentato da tremendi incubi, capirà di essere diventato lui stesso una creatura sovrannaturale…

Appena un anno dopo l’exploit di Blues Brothers, Landis cambia registro ma non rinuncia alla massiccia dose d’ironia beffarda che ha reso unico il suo cinema. Innestando agli stereotipi del genere horror componenti di generi diversi, costruisce un collage al tempo stesso divertente e spaventevole, drammatico e ridicolo. Ma attenzione, non gira un horror comico, bensì un horror ironico: fortunatamente, Landis ha in mente Romero e Carpenter, non Mel Brooks. Su una sceneggiatura originalissima dello stesso regista, il film decolla e funziona per tutta la sua durata, divenendo a tutti gli effetti il primo horror sull’uomo lupo della modernità. Condivide con L’ululatodi Joe Dante (1981) il primato della prima trasformazione senza stacchi da uomo a lupo – trucchi spettacolari di Rick Baker, premiati con l’Oscar – ma rispetto al film coevo è più preciso, divertente, meno “politico” in senso stretto ma più cinico coi suoi personaggi. La fotografia di Robert Paynter è preziosa, la regia di Landis originale e mai scontata. E la scelta di utilizzare Blue Moon come colonna sonora non fa che sottolineare la direzione ironica di un film troppo spesso etichettato come semplice horror di moda. Eccezionale la sequenza in cui, in un cinema porno a Piccadilly, David ritrova l’amico ucciso sotto forma di zombi: i dialoghi sono da antologia della risata. Qualche seguito e molte imitazioni.

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