Planet Terror

(Grindhouse – Planet Terror)

Regia di Robert Rodriguez

con Rose McGowan (Cherry Darling), Freddy Rodriguez (“El” Wrey), Marley Shelton (dottoressa Dakota Block), Josn Brolin (dottor William Block), Michael Biehn (sceriffo Hague), Naveen Andrews (Abby), Michael Parks (Earl McGraw), Jerili Romeo (Ramona McGraw), Tom Savini (vicesceriffo Tolo), Rebel Rodriguez (Tony Block), Carlos Gallardo (vicesceriffo Carlos), Quentin Tarantino (soldato stupratore), Jeff Fahey (J. T. Hague), Bruce Willis (tenente Muldoon), Nicky Katt (Joe), Danny Trejo (Machete), Cheech Marin (Padre).

PAESE: USA 2007
GENERE: Horror
DURATA: 105′

Una nube tossica investe una piccola cittadina texana trasformando coloro che la respirano in belve assetate di sangue simili a zombi. El Wrey e la sua ex fidanzata Cherry guidano un gruppo di sopravvissuti verso la salvezza, ma quando si mette in mezzo l’esercito le cose si mettono malissimo per tutti…

Le Grindhouse erano piccole sale in voga negli anni sessanta e settanta che si specializzavano nella cosiddetta exploitation, ovvero quei B-movie esterni ai grandi circuiti che mostravano in maniera esplicita sesso droga e violenza; spesso si pagava un solo biglietto e si potevano vedere due film in sequenza. Da questa oramai estinta tipologia di fruizione cinematografica prendono ispirazione Rodriguez e Tarantino per il loro Grindhouse, inizialmente pensato – e distribuito negli USA – come un unico film di 190′ nel quale si riunivano Planet Terror del primo e Death Proof del secondo: due film girati oggi ma realizzati come fossero b-movie del passato, sia a livello di contenuti che di stile (entrambe le pellicole riprendono metodi di ripresa, ma anche imperfezioni, tipiche dei film a basso costo). A causa del clamoroso flop in patria, nel resto del mondo il film è stato (ri)diviso e ognuno dei due frammenti è stato ampliato fino a diventare un film distribuibile autonomamente. Lo spezzone di Rodriguez si rifà al cinema horror apocalittico degli anni settanta/ottanta (non tanto ai capolavori di Romero e Carpenter, quanto ai B-movie ad essi ispirati), e nonostante il regista la butti spesso in caciara come solo lui sa fare, finisce col guadagnare qualche punto rispetto a quello di Tarantino. Lo stile visivo dei B-movie è ricreato in maniera maniacale quanto gustosa (imperfezioni, abrasioni sulla pellicola, salti, addirittura un rullo mancante), lo splatter è generoso e inventivo e non manca persino qualche buona trovata, soprattutto nel disegno dei personaggi. Certo, il livello è più o meno quello dei “filmacci” cui si ispira, ma ha il merito di non prendersi troppo sul serio (errore invece fatale nello spezzone firmato Tarantino). I personaggi di Parks e della Shelton appaiono fugacemente anche in Death Proof (nel quale c’è anche la McGowan, ma alle prese con un personaggio diverso). Dei quattro fake trailer inseriti prima dopo e in mezzo ai due spezzoni principali di Grindhouse resta in Planet Terror soltanto quello di Machete oltretutto l’unico che finirà col diventare un film vero e proprio.

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Una risposta a Planet Terror

  1. Pingback: Grindhouse – A prova di morte | Ne ho viste cose…

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