(A force of one)
Regia di Paul Aaron
con Jennifer O’Neill (Mandy Rust), Chuck Norris (Matt Logan), Clu Gulager (Dunne), Ron O’Neal (Rollins), Bill Wallace (Sparky), Eric Laneuville (Charlie Logan), James Whitmore Jr. (Moskowitz), Clint Ritchie (Melrose), Pepe Serna (Orlando), Ray Vitte (Newton), Lisa James (Harriett), Chu Chu Malave (Rudy), Kevin Geer (Johnson), Charles Cyphers (Dottor Eppis).
PAESE: USA 1979
GENERE: Azione
DURATA: 90′
Per dare la caccia ad una banda di contrabbandieri assassini una banda di poliziotti scemi chiede aiuto al campione di Karatè Matt Logan. Quando i cattivoni gli uccidono il figlio adottivo, lui si arrabbia e sistema tutto da solo.
Bieco b- movies col semi esordiente Norris che scopiazza – male – il filone di Rocky. I fan di Norris lo prenderanno come Bibbia, gli estimatori della bassa lega lo troveranno esilarante: chi possiede un minimo di cultura cinematografica, quantomeno lo giudicherà imbarazzante. Il legnoso Chuck ce la mette tutta, e nessuno ne vuole mettere in dubbio il talento sportivo. Ma il film è noioso, banale, costruito su una sceneggiatura che definire latitante è fargli un complimento: vistosissimi i buchi che la attraversano senza pudori. Nonostante alcuni, più o meno riusciti, virtuosismi (il piano sequenza iniziale, gli specchi nelle inquadrature, la battaglia finale senza rumori) la regia è abbastanza dilettantesca, mentre le poche idee decenti sono mal sfruttate. Con qualche soldo in più da spenderci, la fotografia di Roger Shearman non sarebbe nemmeno malaccio. Le indecenti musiche di Dick Halligansono battute soltanto dagli orripilanti effetti sonori, raccapriccianti ai limite dell’udibile. Consigliato solo ai cultori del Norris, bandiera reazionaria del giustizialismo privato. Il titolo italiano è quantomeno inspiegabile.
