Una notte da leoni

(The Hangover)

Regia di Todd Phillips

con Bradley Cooper (Phil Wenneck), Zach Galifianakis (Alan Garner), Ed Helms (Stu Price), Justin Bartha (Doug Billings), Heather Graham (Jade), Jeffrey Tambor (Sid Garner), Sasha Barrese (Tracy Garner), Rachael Harris (Melissa), Ken Jeong (Leslie Chow), Mike Epps (Doug lo spacciatore), Mike Tyson (se stesso), Brian Callen (Eddie Palermo), Sondra Currie (Linda Garner), Gillian Vigman (Stephanie).

PAESE: USA 2009
GENERE: Commedia
DURATA: 98′

Il giovane Doug, due giorni prima di sposarsi, parte per Las Vegas per un addio al celibato indimenticabile: con lui ci sono gli amici Phil e Stu e il fratello della sposa Alan, un bonaccione che non ha tutte le rotelle a posto. Dopo una notte di alcol, sesso, droga e rock’n roll, si svegliano in una sfasciata stanza d’albergo con qualche “piccolo” problema: dov’è finito lo sposino Doug, e cosa ci fanno una tigre in bagno e un neonato nell’armadio? Partono le ricerche, ma nessuno dei tre ricorda cosa sia successo la notte precedente…

Il regista del mediocre Starsky e Hutch torna più in forma che mai con una commedia demenziale e trasgressiva che, grazie ad una perfetta sceneggiatura di Jon Lucas e Scott Moore, non perde mai un colpo ed è irresistibilmente divertente. La carta vincente si rivela quella di non mostrare la notte del fattaccio indugiando solo sulle sue tragicomiche conseguenze: lo spettatore scopre com’è andata insieme ai personaggi, ricostruendo con loro un puzzle che apparentemente non ha alcun senso e che per questo ottiene irrefrenabili effetti comici. Più goliardica che cinica, più farsesca che “politica” (inevitabile il ritorno all’ordine finale), è una commedia originale che deve qualcosa a Cose molto cattive nell’intreccio (ma che non ne possiede il medesimo sguardo “morale”) e a Paura e Delirio a Las Vegas nelle scenografie che mettono in scena il disfacimento e gli effimeri e falsi bagliori della città delle luci. Ma il suo punto di forza si può riscontrare anche nei personaggi, ben scritti e interpretati da ottimi attori: a questo riguardo, fantastica la prestazione del semi- sconosciuto Galifianakis, che sprigiona una simpatia assoluta e pensa da solo al cinquanta per cento delle risate. Un po’ azzardati alcuni passi, forse troppo tirati per i capelli (come il siparietto con Tyson, ad esempio, anche se il pugile si prende in giro), ma basterebbe una sequenza come quella del boss orientale nel baule per apprezzare questo film volgarotto ma mai fastidioso o offensivo.  Interessante l’idea di mostrare nei titoli di coda le foto della fatidica serata, in cui sia i protagonisti che lo spettatore vedono cosa diavolo è successo durante quel delirio. Musiche un po’ troppo modaiole, ma ci stanno nel contesto. Il titolo originale, The Hangover, è un termine che definisce lo stato in cui ci si trova dopo una sbronza colossale. Costato “appena” 35 milioni di dollari, ha sbancato il botteghino praticamente in tutto il mondo. Un seguito.

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