Il colpo

(Heist)

Regia di David Mamet

con Gene Hackman (Jow Moore), Danny DeVito (Mickey Bergman), Delroy Lindo (Bobby Blane), Sam Rockwell (Jimmy Silk), Rebecca Pidgeon (Fran Moore), Ricky Jay (Don “Pinky” Pincus), Patti LuPone (Betty Croft), Christopher Kaldor (Laszlo).

PAESE: Canada, USA 2001
GENERE: Nero
DURATA: 106′

L’anziano ladro Joe Moore, così calmo che “quando dorme le pecore contano lui”, è costretto dal suo perfido ricettatore a fare un ultimo, milionario colpo ad un aereo svizzero. Riuscito nell’impresa, dovrà stare attento ai tradimenti e agli inganni che i suoi stessi collaboratori gli riserveranno.

Scritto dal regista – che è anche uno degli sceneggiatori più in forma di Hollywood – è un originale noir che, senza mai abbandonare la pista del genere, ne rielabora i canoni classici: si pensi per esempio che la storia è quasi tutta ambientata di giorno (una fase della giornata che il noir spesso snobba), un giorno affascinante come la notte grazie al lavoro fotografico di Robert Elswit. È, in fin dei conti, un film con un messaggio molto semplice: è davvero il denaro il motore del mondo? Anche il protagonista Joe, pur nella sua correttezza e nella sua tempra morale, sembra accettare questa tesi difficile da scartare. Mamet è abile nell’orchestrare i movimenti e le psicologie dei personaggi, e la sua bravura di sceneggiatore si vede nei brillanti ed ironici dialoghi che la regia asseconda con armonia. Non ci sono tempi morti, ma l’azione, mai hollywoodiana (eccezion fatta per la convenzionale sparatoria finale, al porto) non possiede né catarsi né aloni romantici. Nonostante il lieto fine è un film pessimista: è forse per questo motivo  – e per i suoi ritmi lenti e riflessivi, nuovi al genere – che il botteghino non l’ha premiato come meritava.  Possiede un solo difetto che è anche il suo fascino principale: troppi finali e sottofinali a sorpresa. Da un lato meravigliano e divertono lo spettatore, dall’altro danno al film un senso forse un po’ meccanico. Che dire degli attori? Gene Hackman (classe 1930) è una spanna su tutti, ma spesso il piccolo Danny DeVito gli ruba sapientemente la scena (ottimo il suo doppiatore italiano, Giorgio Lopez). Rebecca Pidgeon, ex cantante del gruppo pop Ruby Blue, è la moglie del regista. È un film che fa parte del quasi estinto caper movie, sottogenere cinematografico che racconta storie di furti organizzati e attuati (capostipite fu I soliti ignoti di Mario Monicelli, 1958). Elegante e dinamico, ironico e intelligente.

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