Shutter Island

(Shutter Island)

Regia di Martin Scorsese

con Leonardo DiCaprio (Teddy Daniels), Mark Ruffalo (Chuck Aule), Ben Kingsley (Dottor John Cawley), Emily Mortimer (Rachel Solando), Michelle Williams (Dolores Chanal), Max Von Sydow (Dottor Jeremiah Naehring), Jackie Earle Haley (George Noyce), Elias Koteas (Andrew Laeddis), John Carroll Lynch (McPherson), Christopher Denham (Peter Breene), Curtiss Cook (Trey Washington), Patricia Clarkson (Rachel Solando 2).

PAESE: USA 2010
GENERE: Thriller
DURATA: 148′

1954, nel bel mezzo della guerra fredda. L’agente federale Teddy Daniels viene spedito con un collega sull’isola di Shutter Island, sede di un ospedale psichiatrico dal quale è misteriosamente fuggita una paziente. Cominciano le indagini. Mentre tenta di reprimere i propri tragici ricordi (la morte della moglie, gli orrori visti a Dakau durante la guerra) e violente emicranie allucinatorie, Teddy si convince che a Shutter Island si facciano esperimenti su cavie umane simili a quelli dei nazisti. Sarà davvero così?

Dal romanzo omonimo di Dennis Lehane, adattato da Latea Kalogridis, un intenso noir d’atmosfera con un’affascinante struttura a scatole cinesi, nel quale Scorsese riflette ancora una volta sulle ombre della natura umana e sul concetto stesso di bene/male. Tra le righe, la critica ad una società che ha da sempre mandato i propri figli in guerra senza mai pensare a come sostenerli una volta tornati (oltre ovviamente a quello di DiCaprio, è interessante a questo proposito il personaggio interpretato da Levine). Scorsese si conferma il regista di razza che è sempre stato: grande abilità nell’alternanza dei generi (con un’inedita dimensione horror), macchina da presa mobilissima e sinuosa, ottimo senso della suspense e del racconto. Struggenti i flashback dal tono vagamente onirico (ottima fotografia di Robert Richardson), e memorabile il finale. Bravissimo DiCaprio, capace di esplorare in maniera credibile tutte le ombre del suo tormentato personaggio. Chi ha criticato al film di essere troppo hollywoodiano non ne ha compreso la natura di omaggio ai grandi generi del cinema americano del passato, da sempre presente nel cinema del regista ma qui particolarmente esplicito. Scenografie di Dante Ferretti, montaggio di Thelma Schoonmaker, musiche (molto belle) selezionate da Robbie Robertson. Fino all’uscita di The Wolf of Wall Street è stato il film di maggior successo di Scorsese (300 milioni di dollari d’incasso). Scandalosamente dimenticato agli Oscar.

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2 risposte a Shutter Island

  1. cinefobie scrive:

    Mi ero perso questa tua recensione che ovviamente condivido in pieno!

    Le musiche, tra l’altro, dovrebbero essere state prodotte dallo stesso Robbie Robertson che con il gruppo The Band accompagnava un certo Bob Dylan nei suoi primi concerti elettrificati..

    ^_-

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