L’alba dei morti dementi

(Shaun of the dead)

Regia di Edgar Wright

con Simon Pegg (Shaun), Nick Frost (Ed), Kate Ashfield (Liz), Dylan Moran (David), Lucy Davis (Dianne), Bill Nighy (Philip), Peter Serafinowicz (Pete), Penelope Wilton (Barbara), Jeremy Thompson (Se stesso), Jessica Hynes (Yvonne).

PAESE: Gran Bretagna 2004
GENERE: Commedia Horror
DURATA: 99′

Nella sonnacchiosa provincia inglese il debosciato Shaun, che vive con l’idiota Ed, viene scaricato dalla fidanzata Liz che non riesce più a sorvolare sulla sua inaffidabilità. Rintanati in casa dopo una sbronza, Shaun e Ed scoprono che i morti stanno tornando in vita. Che fare? Ovviamente, raccattare mamme, amici e fidanzate e correre al Pub, unico luogo sicuro per affrontare l’invasione.

Fortunato esordio cinematografico di due comici inglesi – entrambi sceneggiatori, Wright regista, Pegg interprete – che hanno saputo conquistare il pubblico mondiale nonostante l’uscita in sordina nelle sale (da noi non è nemmeno arrivato). Non prende in giro un genere, come fa la saga di Scary Movie, bensì lo rivisita spingendone gli archetipi al paradosso e utilizzandoli quindi per far ridere: è in realtà un omaggio spassionato alle storie di George A. Romero – molti i riferimenti alla “prima trilogia” – rilette con umorismo fortemente british. La struttura si muove su due binari distinti: uno horror- splatter che, per riuscita di effetti e spaventi, non ha nulla da invidiare ai modelli, e un altro ironico – non parodico, è ben diverso – che accumula armoniosamente dialoghi irresistibili e gag surreali, tutte molto, molto spassose. L’unica differenza con gli zombi di Romero è forse nello spirito di fondo, decisamente più “satirico” che “politico”: le frecciatine sui governi americani e inglesi vanno a segno ben più di una volta. E un finale che, ribadendo il valore dell’amicizia in un mondo che valori non ha più, è paradossalmente molto dolce.

Ottimi attori – quasi tutti sconosciuti, se si esclude Bill Nighy – che posseggono le facce giuste per affrontare la storia. Regia originale e montaggio innovativo, belle musiche di Dan Mudford e Pete Woodhead e strepitosa fotografia “romeriana” del talentuoso David M. Dunlap. Molte le sequenze che non si scordano: da quella iniziale su cui passano i titoli di testa al lancio di dischi contro gli zombi, dalla sequenza della battaglia accompagnata da Don’t Stop Me Now dei Queen al “salto della palizzata”. Sarebbe comunque ingiusto ricordare solo qualche sequenza, perché tutto il film è molto comico e riuscito. Merito di un attore “televisivo” come Simon Pegg, capace di superare tranquillamente l’orlo del ridicolo come di esprimere realistici sentimenti. Solo un premio, per la miglior sceneggiatura, ai British Independent Film Awards del 2004. Strepitoso successo home video. Il titolo italiano apparirà anche stupido, ma in fin dei conti rimarca la logica di quello originale: Shaun of the dead suona come Dawn of the Dead, proprio come L’alba dei morti dementi suona come L’alba dei morti viventi.

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5 risposte a L’alba dei morti dementi

  1. madpack scrive:

    Una pellicola spettacolare, l’ho vista diversi anni fa a casa di un amico, poi l’ho rivista a casa….
    merita..

  2. Pingback: Sika’s 100 Greatest Movies of All Time! 73. Shaun of the Dead (2004) « Lunki and Sika – Movie, TV, Celebrity and Entertainment News. And Other Silliness.

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