Kick- Ass

(Kick- Ass)

Regia di Matthew Vaughn

con Aaron Johnson (Dave Lizewski/Kick- Ass), Lyndsy Fonseca (Katie), Mark Strong (Frank D’Amico), Nicolas Cage (Damon Macready/ Big Daddy), Chloë Moretz (Mindy Macready/ Hit Girl), Christopher Mintz-Plasse (Chris D’Amico/ Red Mist), Michael Rispoli (Big Joe), Clark Duke (Marty), Evan Peters (Todd), Xander Berkeley (Vic Gigante), Jason Fleming (Lobby Goon).

PAESE: USA 2010
GENERE: Azione
DURATA: 117′

Come mai nessuno ha mai provato ad essere un supereroe? È ciò che si domanda Dave Lizewski, adolescente sfigato che vuole conquistare la sua bella e punire i criminali. Comprata una tuta da sub su Ebay e creata la pagina Facebook sul personaggio, diventa il supereroe Kick-Ass, privo di superpoteri ma ben dotato di forza di volontà. Si troverà suo malgrado coinvolto in una guerra tra supereroi – ovviamente non è il solo, e gli altri sono ben più svegli di lui – e mafia locale, capeggiata dal potente Frank D’Amico.

Tratto da una graphic novel di Mark Millar e John Romita Jr., è un action hollywoodiano che tenta di sfruttare il successo ottenuto da Watchmen di Zach Snyder. L’idea di partenza è sicuramente molto carina – uno qualunque, senza superpoteri, affronta il mondo dei supereroi dal punto di vista di una vita “normale”, ma questo Kick- Ass, fenomeno del botteghino già diventato cult, è un film non riuscito. Tralasciamo (anche se non si dovrebbe) la banalità della trama, che propone la solita tiritera in cui un nerd madornale diventa qualcuno, conquista la bella di turno ed uccide il cattivo; tralasciamo la povertà della sceneggiatura, che troppo scopiazza a destra e a manca (il film di Snyder è quello che più ne fa le spese) e, ostinandosi a cercare la frase ad effetto, si perde per strada e piega verso binari poco originali; tralasciamo la regia di Vaughn, già colpevole del mediocre Stradust, troppo spesso manierata e comunque sempre perfettamente ligia ai canoni dell’azione made in USA. Al di là di tutto ciò, il problema principale del film è che non decolla praticamente mai: quando prende pieghe da commedia ci guadagna, appare davvero dissacratoria e quantomeno divertente; quando però aspira alla parabola esistenziale e diventa un comunissimo film sui supereroi allora davvero si inizia a sbadigliare.

Uscito da noi vietato ai 14, si basa su una violenza videoclippara che solo fintamente riesce ad essere trasgressiva. E che dire del personaggio di Hit Girl? Una bambina di dieci anni che uccide a sangue freddo, previo insegnamento del buon padre Nicolas Cage, e soltanto per seguire la propria vendetta. Qualcuno parla di politicamente scorretto: l’esaltazione della – evidentemente problematica – giovincella e il suo ruolo positivo fanno più che altro pensare ad una scelta un po’ squallida, ideologicamente discutibile e senza nessun risvolto psicologico a supportarla. Osannato da pubblico e critica, è un film piuttosto mediocre che vale solo per l’idea di fondo e qualche gag riuscita. Tutto il resto non è nemmeno silenzio: piuttosto, tanto rumore per nulla. E il pappone filosofeggiante sulla responsabilità e il credere nei propri sogni è quasi nauseante. L’inquadratura finale, con Red Mist che giura vendetta, fa presagire un inevitabile seguito. Film brutto, manca d’ironia e si perde in un bicchier d’acqua, senza dimenticare che attua perfettamente la lezione hitchcockiana secondo cui azzeccando il cattivo si azzecca il film: Frank D’Amico, il personaggio più fastidiosamente stereotipato, è il villain meno affascinante della storia dei superheroes. Anche la trovata di avvicinare il film al fumetto con dissolvenze incrociate tra disegni e fotogrammi o le scritte in sovraimpressione simili ai comics non riscattano il nerbo di un film che non ha ritmo: grave, in un’arte che si basa sul movimento. Trovata carina: Kick Ass si crea una pagina Facebook e ottiene un sacco di amici che si sogna senza la maschera. 2 Mtv Movie Awards nel 2011.

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