MASH

(M*A*S*H)

Regia di Robert Altman

con Elliott Gould (Capitano John “Razzo” McIntyre), Donald Sutherland (Capitano Benjamin “Falco” Pierce), Tom Skerritt (Capitano Bedford “Duke” Forrest), Sally Kellerman (Maggiore Margaret “Bollore” O’Houlihan), Robert Duvall (Maggiore Frank Burns), Roger Bowen (Tenente Colonnello Henry Blake), René Auberjonois (Padre “Vinsanto” Mulcahy), David Arkin (Sergente Maggiore Vollmer), Gary Burghoff (Caporale “Radar”), Fred Williamson (“Catapulta” Jones), Michael Murphy (Capitano Bradbury).

PAESE: USA 1970
GENERE: Commedia
DURATA: 110′

Durante la guerra di Corea (1950 – 1953), due ufficiali medici ne combinano di tutti i colori in un ospedale da campo.

Quinto film di Altman, il primo distribuito su scala internazionale, previa vittoria di un premio Oscar (miglior sceneggiatura non originale a Ring Lardner Jr., da un romanzo di Richard Hooker) e di un’inaspettata Palma d’Oro a Cannes. Sovversivo, dissacrante, politicamente scorretto, il film non è una farsa nè tantomeno una satira, quanto piuttosto una commedia cinica e irriverente che irride i riti e le gerarchie che goverano la guerra. Si ride spesso, ma la morte è sempre presente e soprattutto reale, come dimostrano le tante scene delle operazioni chirurgiche, molto realistiche, drammatiche, mai comiche. “Lo studio mi costrinse a mettere all’inizio la didascalia E poi fu… la Corea… però, per me, quello era il Vietnam. Tutti i riferimenti politici nel film erano a Nixon e alla guerra del Vietnam” (R. Altman). Seppur un po’ datato in alcuni passi, il film si fa ancora oggi apprezzare per la lucida carica antimilitarista e per una costruzione drammaturgica assolutamente lontana dai clichè hollywoodiani. Anche a livello sonoro (dialoghi in presa diretta e spesso accavallati) rivela una libertà stilistica rara. Le sequenze da antologia sono molteplici: dalla rappresentazione iconica (e ironica) de L’utlima cena di Leonardo all’irruzione dei protagonisti nell’ospedale giapponese; dalle partite di golf sul campo di battaglia alla partita di Rugby, in cui i nostri drogano gli avversarsi per trionfare. Irresistibili le frasi che escono dagli altoparlanti dell’ospedale da campo, spesso incomprensibili ma esilaranti. Musiche di Johnny Mandel, montaggio di Danford B. Greene. L’acronimo del titolo significa “Mobile Army Surgical Hospital”, ovvero “Ospedale chirurgico da campo dell’esercito”. Il medesimo romanzo diede vita anche ad una omonima serie televisiva, di grande successo anche da noi. Anarcoide e malinconico, cinico e intelligente, da vedere.

Voto

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