Regia di Luigi Cozzi
con Daria Nicolodi (Silvia), Jasmine Main (Kate), Donald Pleasence (Signor Pickett), Luana Ravegnini (Rita), Pascal Persiano (Daniel), Maria Cristina Mastrangeli (Lavinia).
PAESE: Italia 1989
GENERE: Horror
DURATA: 90′
Un gruppo di musicisti si riunisce in una villa per girare il videoclip di un brano musicale. Ma non tutti sanno che il batterista ha comprato lo spartito (un inedito di Paganini) da un misterioso vecchietto dal ghigno diabolico.
Tristissimo horror italiano girato con molti pochi soldi e molta poca fantasia. Luigi Cozzi gira con mano traballante e, scarsamente aiutato sia dagli attori (massacrati dal doppiaggio, ma non è che ci fosse molto da salvare) che dai tecnici (l’effetto notte per le scene di buio è – almeno lui – raccapricciante) e firma uno dei peggiori splatter made in Italy di tutti i tempi. Non c’è un raccordo che combaci con un altro, non un colore che non sia un pugno in un occhio: tutto è approssimativo e scontato, e ci sono addirittura alcune sequenze – il batterista a bordo piscina – che non c’entrano nulla con gli sviluppi dell’intreccio. La bruttezza delle sequenze è superata soltanto dalla fastidiosa mediocrità degli effetti sonori, tra cui vanno inserite anche le terribili voci delle protagoniste, interpretate da attrici sopra le righe di inarrivabile incapacità. I cultori del trash italiano non potranno farne a meno, ma la visione è più che altro punitiva: Cozzi riesce addirittura a far sembrare brutta Venezia. Un plauso al sempreverde Pleasence, comunque, l’unico che sa recitare e che ne esce a testa (più o meno) alta. La Nicolodi è più imbarazzante del solito, le musiche di Vince Tempera scritte senza voglia.
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