Harry Potter e i doni della morte – Parte 1

(Harry Potter and the Deathly Hallows: Part I)

Regia di David Yates

con Daniel Radcliffe (Harry Potter), Rupert Grint (Ron Weasley), Emma Watson (Hermione Granger), Ralph Fiennes (Lord Voldemort), Helena Bonham Carter (Bellatrix Lestrange), Tom Felton (Draco Malfoy), Jason Isaacs (Lucius Malfoy), Rhys Ifans (Xenophilius Lovegood), Evanna Lynch (Luna Lovegood), James Phelps (George Weasley), Oliver Phelps (George Weasley), Julie Walters (Molly Weasley), Mark Williams (Arthur Weasley), Bonnie Wright (Ginny Weasley), Robbie Coltrane (Rubeus Hagrid), Brendan Gleeson (Alastor Moody), David Thewlis (Remus Lupin), Alan Rickman (Severus Piton), Bill Nighy (Rufus Crimgeour), Imelda Staunton (Dolores Umbridge), Michael Gambon (Albus Silente), Domhnall Gleeson (Bill Weasley), Clémence Poésy (Fleur Delacour).

PAESE: Gran Bretagna, USA 2010
GENERE: Fantastico
DURATA: 146′

Reso invincibile dalla scomparsa del saggio Albus Silente, il perfido Lord Voldemort fa partire una caccia all’uomo senza precedenti per stanare l’acerrimo nemico di sempre, il diciottenne Harry Potter. Che comunque ha già le sue belle gatte da pelare: oltre a nascondersi, deve anche pensare a come trovare gli horcrux, amuleti magici che, se distrutti, eliminano il potere del malvagio stregone.

Prima parte del dittico tratto dal settimo – ed ultimo – romanzo di J. K Rowling, uscito nel 2007. Caso unico di una saga che conserva gli stessi interpreti dal primo all’ultimo episodio (eccezion fatta per Richard Harris, sostituito alla sua scomparsa da Michael Gambon): gli attori crescono coi personaggi. Questo settimo film è superiore al sesto (Harry Potter e il principe mezzosangue) per almeno due ragioni: innanzitutto Yates – col suo fido sceneggiatore Steve Kovles – opta per una costruzione diversa rispetto ai precedenti, ovvero quella di un action movie d’inseguimento on the road in cui i protagonisti sono braccati e devono nascondersi; poi, per la prima volta, catapulta i personaggi in luoghi ben diversi dai fiordi magici di Hogwarts. Due elementi ravvisabili anche nel libro, ma il regista è bravo a renderli a livello filmico: per quanto riguarda il primo punto crea infatti un’ottima suspense che raramente si allenta o perde smalto, mentre per quanto riguarda il secondo filma suggestivi paesaggi onirici che la fotografia di Eduardo Serra – aiutata da una milionata di effetti digitali – rende decisamente affascinanti. La regia scade presto nel convenzionale e affoga nella banalità (così come una sceneggiatura troppo “facilona”), ma è indubbio che il film funzioni e riesca nel suo intento: preparare lo spettatore all’immancabile duello finale che arriverà soltanto nel secondo film. Certo, la scelta di dividere la storia in due parti è senza alcun dubbio un’operazione di marketing bella e buona, ma in fin dei conti si tratta di un film ben fatto, ben raccontato e, soprattutto, adatto per grandi e piccini: non mancano, infatti, contorni horror, riflessioni sulla morte e echi (fin troppo sbandierati) del cinema di Tim Burton. E che dire della scelta di rappresentare il dominio di Voldemort come un nazismo capitalista che elimina il diverso e omologa tutto e tutti? Dura tanto, ma non ci si annoia praticamente mai.

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3 risposte a Harry Potter e i doni della morte – Parte 1

  1. Arriva anche la recensione della seconda parte? Perchè credo che non sia ben fatta come questo primo episodio.

  2. Pingback: Harry Potter e i doni della morte – Parte 2 | Ne ho viste cose…

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