Ace Ventura: Missione Africa

(Ace Ventura: When Nature Calls)

Regia di Steve Oedekerk

con Jim Carrey (Ace Ventura), Ian McNeice (Fulton Greenwall), Simon Callow (Vincent Cadby), Bob Gunton (Burton Quinn), Maynard Eziashi (Ouda), Sophie Okonedo (Principessa), Tommy Davidson (guerriero Wachootoo), Andrew Steel (Mick Katie), Bruce Spence (Gahjii), Adewale [Adewale Akinnuoye-Agbaje]  (Hitu), Damon Standfler (capo Kakati).

PAESE: USA 1995
GENERE: Comico
DURATA: 92′

Ace Ventura, detective degli animali, è incaricato di volare in Africa e di scovare l’animale sacro della tribù Kakati, osteggiata da ricchi uomini bianchi che li vogliono sfrattare.

Seconda avventura – di cui non si sentiva il bisogno – dell’acchiappa animali Ace Ventura, portato in scena da un Jim Carrey sempre più maestro di boccacce e contorsioni corporee. La regia passa da Shadyac allo sconosciuto Oedekerk, ma il risultato non cambia: un misto di umorismo greve e sboccato che si regge unicamente sulle spalle di un Carrey che comunque arranca e ripropone sempre le stesse trovate. Due o tre sequenze strappano qualche pur lieve risata (l’introduzione coi monaci tibetani, l’arrivo di Ventura nella villa dei ricchi africani), ma tutto il resto è tragico silenzio, imbarazzante vuotezza, dolente mancanza di idee. Nemmeno le citazioni filmiche – l’inizio che fa il verso a Cliffhanger, in cui al posto di una ragazza c’è un procione – riescono a risollevare le sorti di un seguito peggiore dell’originale. In un film in cui il climax della storia è dato dal protagonista che esce dal sedere di un rinoceronte, c’è da iniziare a domandarsi qualcosa. I contorni animalisti sono accentuati rispetto al primo, ma ancor più pretestuosi.