(Murder at 1600)
Regia di Dwight H. Little
con Wesley Snipes (Detective Alan Regis), Diane Lane (Nina Chance), Dennis Miller (Detective Stengel), Alan Alda (Alvin Elmert Jordan), Daniel Benzali (Nicholas Spikings), Ronny Cox (presidente Jack Niel), Nicholas Pryor (Paul Moran), Tate Donovan (Kyle Niel), Harris Yulin (Generale Clark Tully).
PAESE: USA 1997
GENERE: Giallo
DURATA: 106′
In un bagno della Casa Bianca viene rinvenuto il cadavere di una stagista. Ad indagare arriva il poliziotto afroamericano Regis, idealista testardo che non accetta la versione ufficiale e cerca di andare a fondo. Lo aiuta una bella agente dei servizi segreti che sa qualcosa…
Tratto da un romanzo semisconosciuto scritto da Margaret Truman, figlia dell’Harry che fu il 33esimo Presidente degli Stati Uniti, è un robusto giallo d’azione molto poco plausibile ma ben confezionato, dotato di un ritmo invidiabile che non si affievolisce quasi mai. Gli elementi del thriller politico ci sono tutti (complotti, tradimenti, bugie), ma va detto che il regista è abile a mescolarli con quelli del noir, del giallo d’atmosfera, del poliziesco, del film di spionaggio. Non è certo un prodotto originale, e non è all’altezza di epigoni coevi come Potere Assoluto; ma la storia è raccontata con una certa grazia, e nonostante lo scontatissimo lieto fine riesce anche a centrare qualche frecciatina satirica. Peccato che, volendo essere volutamente ambiguo, finisce per essere un po’ populista e poco chiaro nel suo messaggio. Non riesce ad essere una metafora sul potere, ma se uno degli obbiettivi era intrattenere, allora almeno questo si può considerare dignitosamente raggiunto. Imbalsamata la Lane, simpatico Snipes, anche se i migliori sono i “vecchi” (Alda, Cox, Yulin). Il titolo si riferisce al numero civico della Casa Bianca a Washington.
