Il favoloso mondo di Amélie

(Le fabuleux destin d’Amélie Poulain)

Regia di Jean-Pierre Jeunet

con Audrey Tautou (Amélie Poulain), Mathieu Kassovitz (Nino Quincampoix), Rufus [Jacques Narcy] (Raphaël Poulain), Serge Merlin (Raymond Dufayel, l’uomo di vetro), Jamel Debbouze (Lucien), Clotilde Mollet (Gina), Claire Maurier (Suzanne), Isabelle Nanty (Georgette), Dominique Pinon (Joseph), Artus de Penguern (Hipolito, lo scrittore), Yolande Moreau (Madeleine Wallace), Urbain Cancelier (Collignon), Maurice Bénichou (Bretodeau), Flora Guiet (Amélie a 6 anni), Lorella Cravotta (Amandine Poulain).

PAESE: Francia 2001
GENERE: Commedia
DURATA: 122′

La giovane e introversa Amélie Poulain scopre che per fare del bene alle persone ci vuole molto poco. Quando però deve pensare per sé stessa, si rende conto che è tutto tanto, tanto più difficile…

Il quarto film dell’apprezzato regista di Alien – La clonazione è una commedia romantica unica nel suo genere ambientata in una Parigi pazzerella e colorata che sembra uscita da un quadro impressionista. È un film sul cinema girato da un autore che ama il cinema e lo pensa come tripudio di colori, susseguirsi di immagini liriche, insomma, come un piacere per i sensi prima che per l’intelligenza; uno spettacolo che aspira alla meraviglia cercandola nel quotidiano, nelle piccole cose, come dire che, in fondo, la vera meraviglia sta dentro le persone, dentro ciò che fanno tutti i i giorni, nei loro racconti, nei loro sentimenti e nelle loro speranze. La regia di Jeunet è ricca di trovate visive e sonore , e segue da vicino i suoi personaggi dando un giudizio positivo e talvolta negativo, ma sempre “umano”, compassionevole. I personaggi infrangono la quarta parete, dialogano con lo spettatore e lo trascinano in un mondo onirico in cui realtà e sogno non sono due parti distinte, quanto l’una parte dell’altra e viceversa: che è poi un modo “nuovo” e sincero di intendere la vita.

Jeunet è un regista/ artigiano alla Méliès che usa gli effetti speciali per scopi poetici, trasformandoli in pennellate emozionanti e simboliche che non sovrastano la storia ma la completano. Il narratore (la voce originale è di André Dussollier) non è altro che il regista, impegnato ad elencare, di ogni personaggio, ciò che gli piace e ciò che non gli piace: una distinzione semplice ma complessa che mette a fuoco l’essere delle persone. Proprio come il film, che fa della semplicità una virtù ma non si nasconde dietro di essa e sa mostrarsi complesso quando parla d’amore, di Dio, del caso, del caos.

Interessantissimo a livello visivo, ma ancor più interessante a livello tematico, conta una fotografia eccezionale di Bruno Delbonnel che gioca coi colori primari e garantisce una gamma espressiva senza precedenti e bellissime musiche di Yann Tiersen. “Favolosa” la Tautou nel ruolo che l’ha lanciata: la ventitreenne fracese da un’interpretazione di una dolcezza rara. Molte le sequenze che non si scordano – le “vendette” di Amélie nei confronti dell’antipatico fruttivendolo, i suoi dialoghi “artistici” con “l’uomo di vetro”, i passi in cui sposta i destini delle persone per renderli migliori, ecc. – ma tutto il film è assolutamente imperdibile.

Una festa per gli occhi, una gioia per il cuore, un toccasana per l’anima.

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5 risposte a Il favoloso mondo di Amélie

  1. Pingback: Se mi lasci ti cancello | Ne ho viste cose…

  2. Fabio Bozzo scrive:

    L’ho guardato per intero, finalmente, un film che mi ha davvero lasciato il segno. Condivido le 5 stelle!

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