Rango

(Rango)

Regia di Gore Verbinski

Doppiatori originali: Johnny Depp (Rango), Isla Fisher (Borlotta), Ned Beatty (Sindaco John), Bill Nighy (Jake Sonagli), Alfred Molina (Roadkill), Alex Manugian (Cucchiai), Stephen Root (Doc/ Merrimack), Abigail Breslin (Priscilla), James Ward Byrkit (Waffles), Timothy Olyphant (Spirito del West), Lew Temple (Furgus), Ian Abercrombie (Ambrose), John Cothran Jr. (Elgin).

PAESE: USA 2011
GENERE: Animazione
DURATA: 107 Min.

Camaleonte domestico che vive in una boccia di vetro con un pesciolino a molla e il busto di una Barbie viene sbalzato fuori da un’auto e finisce nel villaggio di frontiera di “Polvere” (“Dirt” nell’originale). Un po’ per amore e un po’ per convenienza diventa “Rango”, cowboy coraggioso spietato e abilissimo. Ma ci sono grandi proprietari terrieri che tramano alle spalle dei cittadini. Rango diventerà un eroe per davvero?

Primo film della Industrial Light and Magic di George Lucas e primo film d’animazione digitale per Gore Verbinski (The ring, Pirati dei caraibi), è un divertente cartoon ben congegnato col vestito della favola e il corpo del western, concepito a colpi di meta- cinema: Rango sogna di diventare un attore, e quando arriva nel paesino di Polvere decide che il contesto gli permette di diventare un cowboy. La storia decreta il suo essere, e non viceversa. Con personaggi ed animazioni molto originali (quasi tutti i protagonisti sono anfibi, insetti o rettili), Verbinski tramuta la sua regia secondo gli stilemi tipici del cinema di Sergio Leone, indugiando sui volti, sulle attese, sui dialoghi secchi e veloci. Ci infila anche un discorso sul mito che tramonta, sulla frontiera che sparisce per lasciare il posto all’urbanizzazione, un concetto non nuovo per il cinema ma assolutamente innovativo per un film d’animazione. Un film per adulti, più che per bambini, e non solo perché i dialoghi qualche volta sono squisitamente volgari; anche e soprattutto perché inanella una dietro l’altra una serie di citazioni intelligenti che non tutti colgono: e così, se il sindaco che vuole controllare l’acqua richiama l’imprenditore di John Huston in Chinatown di Polanski, intere scene vengono modellate su quelle di film come Furore, Guerre stellari, Coraggio…fatti ammazzare!,  addirittura Paura e delirio a Las Vegas (ed è proprio Johnny Depp a doppiare Rango), passando ovviamente per Mezzogiorno di fuoco, C’era una volta il West, Il buono, il brutto e il cattivo. Non tralasciando un omaggio all’attore western per antonomasia, quel Clint Eastwood su cui è ricalcato lo spirito del West (che Rango, non a caso, chiama, “straniero senza nome”). Detto questo, il film ha ritmo, è divertente, a tratti esilarante, e anche se la parte centrale è un po’ debole rispetto all’introduzione e all’epilogo (e la risoluzione dell’intreccio è alquanto prevedibile), si fa notare per spigliatezza, intelligenza, umorismo, bei dialoghi. Da antologia i passi coi quattro gufi mariachi, che suonano le belle musiche di Hans Zimmer. Un cartone girato come un film, un bell’esempio di creatività. Originale, spassoso, da vedere.

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