True Lies

(True Lies)

Regia di James Cameron

con Arnold Schwarzenegger (Harry Tasker), Jamie Lee Curtis (Helen Tasker), Tom Arnold (Albert “Gib” Gibson), Tia Carrere (Juno Skinner), Art Malik (Salim Abu Aziz), Eliza Dushku (Dana Tasker), Grant Heslov (Faisil), Charlton Heston (Spencer Trilby), Bill Paxton (Simon).

PAESE: USA 1994
GENERE: Azione
DURATA: 140′

Agli occhi di moglie e figlia, Harry Tasker è soltanto il noioso impiegatucolo di una ditta di prodotti informatici. In realtà è un agente segreto che deve sgominare una minaccia islamica. Si ritrova così a dover operare su entrambi i fronti: tenterà di salvare il suo matrimonio (la moglie, stufa delle sue mancanze, pensa di tradirlo con un idiota) e il suo paese.

Ispirato ad un film di spionaggio francese – La Totale! – del 1991, il sesto film di Cameron, nababbo degli effetti speciali e del sold-out al botteghino, è un innocuo e farsesco divertissement d’azione che fonde spionaggio e personaggi alla James Bond, commedia e thriller apocalittico. Schwarzy non si prende troppo sul serio, alcune battute funzionano e per un’ora il film ha ritmo. Presto però ci si accorge che non sa dove andare a parare: le parentesi demenziali non legano col resto, la sceneggiatura fa acqua ed è troppo ambigua (auto parodia o autocelebrazione?), la spropositata durata finisce per annoiare. E che dire dell’implicito quanto innegabile anti islamismo di fondo? Qualche scena è azzeccata – la corsa moto vs cavallo, lo spogliarello della Curtis (in cui il marito fa pasticci con un registratore) – ma basterebbe una scena iperbolica, irreale, stupida come quella finale – in cui Schwarzy guida un Harrier come una bicicletta da corsa – per constatare che tutto è troppo eccessivo, urlato, esagerato. Bombe, esplosioni, sparatorie, fracasso, qua e là una battuta riuscita. Un film mediocre, sollevato in parte dalla simpatia degli attori. Primo film a superare i cento milioni di dollari di costo (ne guadagnò più di 300).