The Ring

(The Ring)

Regia di Gore Verbinski

con Naomi Watts (Rachel Keller), Martin Henderson (Noah Clay), David Dorfman (Aidan Keller), Brian Cox (Richard Morgan), Jane Alexander (Dottoressa Grasnik), Rachael Bella (Becca Kotler), Amber Tamblyn (Katie Embry), Lindsay Frost (Ruth Embry), Daveigh Chase (Samara Morgan), Shannon Cochran (Anna Morgan), Pauley Perrette (Beth), Richard Lineback (locandiere), Sara Rue (babysitter).

PAESE: Giappone, USA 2002
GENERE: Horror
DURATA: 111’

Giornalista con figlio a carico inizia ad indagare su una misteriosa cassetta che uccide chiunque la guardi. Scoprirà sulla sua pelle che è stata girata da una bambina in cerca di vendetta…

Alla base del film di Verbinski, scritto da Ehren Kruger, c’è un film giapponese del 1998 diretto da Hideo Nakata (intitolato Ringu) e tratto a sua volta dall’omonimo romanzo (1991) di Koji Suzuki. Si tratta di un potente ed originale horror che lascia nascosta la violenza per mostrarne i ben più terribili effetti, intinto in un’atmosfera malsana (la fotografia di Bojan Bazelli esalta i grigi e permea il racconto di un senso di freddo) che riflette ansie e paure di un’America senza padri. C’è qualcuno che l’ha letto come una metafora dell’infanzia (i bambini pretendono di essere ascoltati), chi lo legge come una critica al potere dei media: quel che conta è che riesce a fare davvero paura. La trama è piuttosto improbabile e gli ultimi quaranta minuti sono decisamente convenzionali, ma non c’è dubbio che nel panorama dell’horror moderno rappresenti una piacevole sorpresa. Non c’è dubbio che Verbinski giri un film molto “hollywoodiano” (rispetto all’originale giapponese aggiunge psicologie e spiegazioni non necessarie, a scapito dell’alone di macabro mistero), ma il crescendo di suspense è innegabile, la scelta di non debordare nello splatter gli fa onore, e neanche gli spettatori più coraggiosi riusciranno a stare fermi sulla sedia: l’angoscia che porta è terribilmente inquietante. Musiche funzionali di Hans Zimmer, trucchi efficaci (anche se pochi) di Rick Baker.

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