The Mask – Da zero a mito

(The Mask)

Regia di Chuck [Charles] Russell

con Jim Carrey (Stanley Ipkiss/ The Mask), Cameron Diaz (Tina Carlyle), Peter Greene (Dorian Tyrell), Amy Yasbeck (Peggy Brandt), Peter Riegert (Tenente Mitch Kellaway), Jim Doughan (Detective Doyle), Richard Jeni (Charlie Schumaker), Orestes Matacena (Niko), Nancy Fish (Signora Peenman), Ben Stein (Dottor Arthur Neuman), Tim Bagley (Irv Ripley), Johnny Williams (Burt Ripley), Reginald E. Cathey (Freeze), Denis Forest (Sweet Eddy).

PAESE: USA 1994
GENERE: Fantastico
DURATA: 97’

Timido bancario oppresso da tutto e tutti trova una maschera che lo fa diventare un supereroe dal volto verdastro che fa e dice quello che vuole. Riuscirà così a conquistare la donna dei suoi sogni, ma dovrà prima fronteggiare un bieco nemico interessato ai suoi poteri…

Tratto da un fumetto omonimo (1989) creato da John Arcudi e Doug Mahnke, adattato da Mike Werb e diretto da Chuck Russell (Nightmare 3: i guerrieri del sogno), è un divertente fantasy che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo: del resto, chi non vorrebbe indossare quella maschera? Scioglie le inibizioni e permette di essere sfrontati, sexy, politicamente scorretti e, soprattutto, fortissimi. Ne risente la propria sanità mentale ma, in fondo, che importa? Gli sbalorditivi effetti speciali sono funzionali alla storia, e rendono alla perfezione il clima di sana follia che la popola (e che popolava il dinamico fumetto); un film divertente, a tratti esilarante (si veda, su tutte, la sequenza in cui the Mask costringe i poliziotti a danzare e cantare sulle note di Cuban Pete), capace di creare un’atmosfera grottesca, quasi allucinata. E qualche frecciata intelligente sul mondo dell’apparire lo rende un prodotto decisamente superiore alla media. Peccato che il messaggio sia piuttosto banale, e che la seconda parte ceda agli stereotipi e proponga sviluppi decisamente manierati. Carrey esagera un po’ con le sue smorfie, ma per una volta la sua recitazione perennemente sopra le righe è funzionale al personaggio che interpreta. Anche se qualcuno non riesce proprio a sopportarlo, è merito suo se il film è stato un successo enorme. Si lascia guardare, e diverte. Basta non avere troppe pretese.

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