Hook – Capitan Uncino

(Hook)

Regia di Steven Spielberg

con Robin Williams (Peter Banning/ Peter Pan), Dustin Hoffman (Capitano Giacomo Uncino), Julia Roberts (Campanellino), Bob Hoskins (Spugna), Maggie Smith (Wendy Moira Angela Darling), Caroline Goodall (Moira Darling Banning), Charlie Korsmo (Jack Banning), Amber Scott (Maggie Banning), Gwyneth Paltrow (Nonna Wendy da giovane), Raushan Hammond (Carambola), Dante Basco (Rufio), Athur Malet (Toottles), Lauren Cronin (Liza).

PAESE: USA 1991
GENERE: Fantastico
DURATA: 135’

Peter Pan, cresciuto e diventato avvocato, non ricorda nulla del suo passato. È costretto a tornare sull’Isola Che Non C’è per salvare i suoi due figli, rapiti da un inferocito, redivivo capitan Uncino…

Scritto da James V. Hart e Nick Castle rivisitando la celebre storia (1904) di J. M. Barrie, il 15esimo film targato Spielberg è un kolossal fantasy intinto nella commedia. È affetto da un gigantismo scenografico- effettistico che, invece che accendere la magia, la spegne; è troppo lungo, o meglio, troppo lunghi sono i passi in cui lo yankee Peter tenta – pateticamente – di ritrovare se stesso: se la scena fosse stata affidata un po’ più spesso allo straordinario capitan Uncino di Dustin Hoffman, il film ci avrebbe sicuramente guadagnato, anche perchè i suoi duetti con Bob Hoskins/ Spugna sono le cose più divertenti della pellicola; il finale buonista possiede un messaggio non banale ma schiacciato da banali convenzioni hollywoodiane. Fin qui, i demeriti. Ma bisogna ammettere che i più piccoli ne hanno comunque apprezzato le trovate, e che l’idea di rivisitare la fiaba, caricandola di significati attuali, non è poi così malvagia. Può contare su una sfilza di ottimi attori ben utilizzati: oltre ai citati Williams, Hoffman e Hoskins, si fanno apprezzare le interpretazioni di Julia Roberts/ Campanellino e di Maggie Smith (Wendy). Non è un film totalmente riuscito, né tantomeno un capolavoro, ma in fin dei conti è un film spielberghiano al 100%, uno dei suoi classici prodotti pensati per un pubblico vasto che sa apprezzare l’originalità delle idee. Demolito un po’ ovunque dalla critica ma molto apprezzato – altrettanto ovunque – dagli spettatori. Menzione speciale alla fotografia di Dean Cundey e alle musiche di John Williams. Il suo problema è nella sceneggiatura, pasticciata dalla smania di mettere troppa carne al fuoco. 5 nomination, nessuna statuetta.

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