Duel

(Duel)

Regia di Steven Spielberg

con Dennis Weaver (David Mann), Jacqueline Scott (Signora Mann), Eddie Fireston (proprietario del Cafè), Lou Frizzell (autista del bus), Gene Dynarski (uomo del Cafè), Tim Herbert (benzinaio), Shirley O’Hara (cameriera), Dick Whittington (intervistatore radio).

PAESE: USA 1971 (1973)
GENERE: Thriller
DURATA: 73’ (88’)

Agente di commercio, in viaggio fuori città, supera un autocisterna che gli rallenta il cammino. L’autista del gigante non ci sta. È l’inizio di un incubo.

Tratto da un racconto breve di Richard Matheson, maestro dell’horror quotidiano che l’ha anche sceneggiato, Duel è il primo colpo grosso del 24enne Spielberg. A tal punto che, girato per la tv con la durata di 73’, venne ampliato due anni dopo e distribuito nelle sale con un quarto d’ora in più: grande successo. La versione migliore è – spiace ammetterlo – quella televisiva: più breve e compatta, meno ripetitiva. Ma senza ombra di dubbio il film si fa apprezzare ancora oggi per come costruisce una suspense ineccepibile, basata essenzialmente su tre elementi: l’impossibilità (sia dello spettatore che del protagonista) di vedere in faccia l’autista del camion, il che lo rende essenza del Male puro; il sapiente coinvolgimento emotivo che la vicenda comporta; il ritmo invidiabile che non lascia tregue e, quando rallenta, lo fa per ripartire più frenetico di prima. Ma resta anche una riuscita metafora sul rapporto uomo- macchina, rielaborazione post- moderna del mito di Moby Dick che sarà alla base anche del successivo grande successo spielberghiano, ovvero Lo squalo. Saggio di bravura sia per il regista – se la suspense non manca mai è merito della sua regia, capace di dare al “nemico” meccanico un volto quasi umano (le consuete riprese della mascherina del camion, le soggettive senza oggettive dell’autista) – che per l’attore protagonista, che attua una sorta di monologo psicologico e riesce a trasmettere paura e tensione a chi guarda. Da vedere: insegna che per fare del gran cinema bastano estro visionario e una gran sceneggiatura. Girato in 13 giorni, costato 450mila dollari.

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