Così è la vita

Regia di Massimo Venier, Aldo, Giovanni e Giacomo

con Aldo Baglio (Aldo), Giovanni Storti (Giovanni), Giacomo Poretti (Giacomo), Marina Massironi (Clara), Antonio Catania (Antonio Catanìa), Big Jimmy (Crapanzano), Elena Giusti (moglie di Giovanni), Carlina Torta (sorella di Giacomo), Francesco Pannofino (cognato di Giacomo), Fabio Biaggi (nipote di Giacomo), Mohamed El Sayed (Gaber), Cesare Gallarini (Carmine), Fabrizio Ambrassa (Platone), Augusto Zucchi (commissario).

PAESE: Italia 1998
GENERE: Commedia
DURATA: 108’

Aldo, detto “Bancomat”, è detenuto a San Vittore per aver clonato carte di credito; Giacomo è un agente di polizia tiranneggiato da sorella e cognato con cui vive; Giovanni è un inventore di giocattoli decisamente sfortunato. Si incontrano quando il primo, durante un trasferimento, prende in ostaggio il secondo, mentre il terzo si trova suo malgrado coinvolto per aver tentato di denunciare un furto d’auto al poliziotto Giacomo.

Come il precedente Tre uomini e una gamba, exploit della stagione 1997, è un film on the road con echi di Salvatores che si basa sulla comicità surreale e folkloristica (Aldo meridionale, gli altri due settentrionali) che ha reso celebre il trio germogliato con Mai dire gol. È forse meno riuscito del precedente, almeno per quanto riguarda la strutturazione dell’intreccio: la trama sembra solo un pretesto per unire le gag, anche se il finale sorprende col suo messaggio esistenziale (forse un po’ troppo New Age). Sfilacciato, meccanico, meno surreale del primo ma ben più improbabile, conserva nonostante tutto un fascino rozzo, retto soprattutto dalla bravura degli attori e dai bei dialoghi scritti da Venier, Aldo, Giovanni, Giacomo, Gino & Michele, Giorgio Gherarducci (della Gialappa’s Band) e Graziano Ferrari. Memorabile la citazione di Pulp Fiction, ma è esilarante anche l’inizio con film nel film ispirato a Nick mano fredda. Al di là dell’ovvietà della metafora, il finale rivela – nell’ultima inquadratura – un umorismo amaro che sfocia in un pessimismo malinconico che dai tre non ci si aspetta. Forse un po’ troppo ambizioso, ma ci si diverte assai. Azzeccato il commento musicale dei Negrita, bravissimi gli interpreti di contorno. Ennesimo grande successo di pubblico, anche se la critica non si è dimostrata affatto benevola. Non è un film bellissimo, ma se prodotti come questo servono a contrastare l’ignoranza intellettuale dei cinepanettoni, allora ben vengano film non bellissimi che però fanno ridere con intelligenza.

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