Bloody Psycho

(conosciuto anche coi titoli Bloody Psycho – Lo specchio e Nel nido del serpente)

Regia di Leandro Lucchetti

con Peter Hintz (Werner Voegler), Loes Kamma (Micaela), Brigitte Christensen (signora Rezzori), Sacha Darwin (Sacha), Nubia Martini (Simona la cameriera), Annie Cerreto (Mary), Marco Di Stefano (prete), Alessandra Massari (Micaela bambina), Marco Massari (Werner bambino), Vassili Karis (dottor Williamson), Paul Muller (avvocato Cohen).

PAESE: Italia 1989
GENERE: Horror
DURATA: 90’

Pranoterapeuta giunge in antico maniero in cui accadono cose strane…

Scritto coi piedi da Giovanni Simonelli e diretto – peggio – dallo sconosciuto Lucchetti, è uno dei tanti Lucio Fulci presenta che si fa notare per l’inarrivabile cagneria degli attori, per la totale imbecillità della storia e per l’ostentata mediocrità della regia. Nulla funziona in questo film che ruba a destra e a manca e annoia per un’ora e mezza accatastando a casaccio possessioni diaboliche, fantasmi, satanismo, erotismo pruriginoso di bassa lega e dialoghi scritti da un decerebrato. Effetti speciali ignobili, trama caotica e incomprensibile, personaggi malscritti interpretati da attori terrificanti (il protagonista è un incrocio tra un vichingo e un impiegato delle poste), inverosimiglianze a gogò e un finale “a sorpresa” di detestabile stupidità. È uno di quei film in cui personaggi idioti fanno cose idiote, senza un perché. La regia di Lucchetti è un compendio di ciò che non si deve fare al cinema: inquadrature buie immerse nel nero, tagli di montaggio casuali, indugio su tempi morti, insensati cambi di registro: apoteosi del trash la sequenza del maneggio, con tanto di musica campagnola, e quella dello yogurt utilizzato in modo – sic – erotico. La serie B è un miraggio: qui, semmai, si spazia tra la V e la Z. Una domanda sorge spontanea: ma davvero qualcuno, anche per sbaglio, è andato a vederlo al cinema?

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