What Women Want – Quello che le donne vogliono

(What Women Want)

Regia di Nancy Meyers

con Mel Gibson (Nick Marshall), Helen Hunt (Darcy McGuire), Marisa Tomei (Lola), Ashley Johnson (Alexandra “Alex” Marshall), Mark Feuerstein(Morgan Farwell), Alan Alda (Dan Wanamaker), Lauren Holly (Gigi), Logan Lerman (Nick Marshall da bambino), Diana- Maria Riva (Stella), Ana Gasteyer (Sue), Judy Greer (Erin), Bette Midler (dottoressa J. M. Perkins), Valerie Perrine (Margo).

PAESE: USA 2000
GENERE: Commedia
DURATA: 126’

Mentre si veste da donna per testare personalmente alcuni nuovi prodotti di bellezza, il pubblicitario farfallone Nick, separato e con figlia adolescente problematica, prende una poderosa scossa cadendo nella vasca da bagno col phon in mano. Quando si sveglia, si ritrova col superpotere più incredibile che un uomo potrebbe desiderare: sente il pensiero di tutte le donne che incontra. Dopo un’iniziale spaesamento, decide di sfruttare la sua nuova abilità per conquistare – professionalmente e sentimentalmente – la nuova capa Darcy, donna in carriera sola e bisognosa d’affetto.

Scritto da Josh Goldsmith e Cathy Yuspa, il secondo film della sceneggiatrice regista Meyers è una commediola innocua e veloce modellata sulle screwball comedy degli anni ’50, di cui ripropone personaggi, strutture narrative, ambientazioni. La prima ora è tutto sommato riuscita: l’idea di partenza è ingegnosa, e grazie anche alla scatenata interpretazione di Mel Gibson, gigione senza freni, si ride parecchio. La seconda invece mostra la corda: il meccanismo dei due che si odiano ma che finiscono per amarsi è trito e ritrito, l’intreccio diventa man mano banalotto e prevedibile, la regia della Meyers dilata i tempi a scapito del ritmo, l’immancabile retrogusto zuccherino (“la realtà è che sono così sola…”, dice Darcy) annacqua quel poco di cattiveria che si scorgeva all’inizio. Il fatto che i pensieri captati da Nick siano quasi tutti madornali stupidate rivela che, nonostante dietro la macchina da presa vi sia una donna , si tratta di un film piuttosto sessista, se non addirittura maschilista. Tra un Gibson piacione e sopra le righe e una Hunt perennemente combattuta tra finti sguardi cattivi e occhioni da cerbiatta indifesa, secondo noi, perdono entrambi: vince in assoluto Marisa Tomei, nel ruolo della fulminata ma sensibile barista innamorata di Nick. Fotografia d’atmosfera del veterano Dean Cundey. Musiche di Alan Silvestri. Si lascia guardare e, specialmente all’inizio, si ridacchia, ma 126 minuti sono francamente troppi. Sponsorizzato dalla Nike.

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