Johnny English

(Johnny English)

Regia di Peter Howitt

con Rowan Atkinson (Johnny English), Natalie Imbruglia (Lorna Campbell), John Malkovich (Pascal Sauvage), Ben Miller (Bough), Tim Pigott- Smith (Pegasus), Kevin McNally (Primo ministro), Douglas McFerran (Carlos Vendetta), Steve Nicolson (Dieter Klein), Greg Wise (agente Uno), Oliver Ford Davies (l’arcivescovo di Canterbury), Kevin Moore (il dottore).

PAESE: Gran Bretagna 2003
GENERE: Comico
DURATA: 88’

Quando tutti gli agenti segreti britannici rimangono uccisi ad un funerale, l’alto comando dei servizi segreti britannici è costretto a promuovere a 007 l’incapace burocrate Johnny English. Con l’aiuto di una bella collega, lo svampito dovrà tentare con ogni mezzi di fermare il perfido Sauvage, affarista francese che ha trovato il modo per diventare re d’Inghilterra e governare il mondo.

Scritto da Neal Purvis, Robert Wade, William Davies (questi ultimi, curiosamente, sono stati anche sceneggiatori di James Bond) e diretto  dal regista di Sliding Doors è, più che una parodia modello Scary Movie, una rilettura comica del genere spionistico. Operazione riuscita a metà in quanto i film di 007 – specialmente gli ultimi capitoli – sono già velatamente delle parodie. Intreccio banalotto, regia inesistente e parecchie cadute di stile non soffocano la simpatia di Atkinson, l’ex Mr. Bean che, con una comicità fisica e verbale da cartoon , è la vera ragione di esistere del film. Scelte di cast indubbiamente azzeccate (la bella popstar Imbruglia, il parruccato e gigione Malkovich) e una manciata di gag politicamente scorrette (come quella del funerale) che fanno davvero sbellicare. Da applausi la sequenza in cui English si inietta un potente stordente che gli impedisce di parlare. Atkinson, amico personale di Elisabetta II, non le risparmia qualche frecciatina satirica: si veda la scena in cui, nonostante il marito Edoardo abbia una pistola alla tempia, the queen si rifiuta di abdicare, salvo poi ripensarci quando ad essere minacciato è il suo cagnolino. La canzone dei titoli (di testa e di coda) è A man for all seasons, composta ed eseguita da Robbie Williams. Un seguito nel 2011.

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