Constantine

(Constantine)Constantine (1)

Regia di Francis Lawrence

con Keanu Reeves (John Constantine), Rachel Weisz (Angela Dodson), Tilda Swinton (Gabriele), Shia LaBeouf (Chas Kramer), Pruitt Taylor Vince (padre Hennessy), Peter Stormare (Lucifero), Max Baker (Beeman), Djimon Hounsou (Papa Midnite), José Zúňiga (Detective Xavier), Gavin Rossdale (Balthazar).

PAESE: USA 2005
GENERE: Horror
DURATA: 121’

Tabagista, arrogante, schivo e condannato da un cancro inoperabile, l’esorcista John Costantine si ritrova in mezzo ad una guerra tra angeli e demoni. Per aiutare la bella di turno, che indaga sul misterioso suicidio della sorella gemella, scoprirà un complicato piano atto a ridare vita al figlio di Satana…

C’è un po’ di tutto in questo Constantine, tratto dalle serie a fumetti Hellblazer il cui responsabile è – dalla prima apparizione, nel 1988 – Jamie Delano (ma il creatore è nientemeno che Alan Moore): azione, sangue, religione, orrore, amore, ironia, e chi più ne ha più ne metta. Fiotte di NERD, come spesso accade nelle trasposizioni dalla carta, ne hanno criticato l’eccessiva infedeltà rispetto al fumetto, ma la sceneggiatura (di Kevin Brodbin e Frank A. Cappello) possiede ben più di uno spunto interessante, e le trovate non mancano. Dialoghi arguti, atmosfera ok, ben più d’una scena di suggestiva potenza ed effetti speciali funzionali che non prevaricano la storia. Un film “figlio di Matrix”? Può darsi, soprattutto nella simmetria stilistica e nella scelta degli scenari (quasi tutti appartamenti fatiscienti e squallidi); non nel montaggio, qui sobrio e inventivo, meno ostentato e “videoclipparo” che nella trilogia di Neo. Forse un po’ stucchevole nella fedeltà che mostra verso le sacre scritture (i suicidi finiscono davvero all’inferno), ma Lawrence – all’esordio sul grande schermo – dirige il traffico con maestria, e il suo si rivela un horror d’atmosfera inquietante e spaventevole che, almeno per quanto riguarda il lucido pessimismo di fondo, ha poco a che vedere con i parenti coevi. Il Gabriele della Swinton (molto brava nel rendere l’ermafroditismo del personaggio) e il Lucifero di Stormare sono costantemente in bilico tra il ridicolo involontario e il sublime. Bravo Reeves, circondato da un’ottima squadra di caratteristi, e ottima la fotografia di Philippe Rousselot. Occhio alla scena dopo i titoli di coda. Dal 2013 il personaggio è diventato protagonista di una serie televisiva della NBC.

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