Casino Royale

(Casino Royale)Casino Royale Poster 3

Regia di Martin Campbell

con Daniel Craig (James Bond), Eva Green (Vesper Lynd), Mads Mikkelsen (Le Chiffre), Judi Dench (M), Giancarlo Giannini (Mathis), Jeffrey Wright (Felix Leiter), Simon Abkarian (Dimitros), Ivana Miličević (Valenka), Caterina Murino (Solange), Claudio Santamaria (Carlos), Jesper Christensen (Mr. White).

PAESE: USA, Gran Bretagna, Rep. Ceca, Germania 2006
GENERE: Thriller
DURATA: 144’

Ottenuta la licenza di uccidere, l’agente segreto James Bond segue le tracce di un banchiere che finanzia organizzazioni terroristiche e che, sprovvisto di capitale, cerca di raccogliere fondi attraverso una partita di poker. Al tavolo di gioco, coadiuvato dalla bella impiegata del tesoro Vesper Lynd, siederà anche Bond…

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Tratto dal primo romanzo di Ian Fleming (1953), già portato sullo schermo nel 1967 in chiave farsesca. Al ventunesimo film della saga, quattro anni dopo La morte più attendere (2002, l’ultimo con Pierce Brosnan), si ricomincia dalle origini con un Bond ancora inesperto, non sempre impeccabile, che sembra abusare dell’appena ottenuta licenza di uccidere. Rispetto agli illustri precedenti, quello di Craig è un Bond più impetuoso e arrogante, meno elegante e più sfacciato, ma anche più umano e credibile. L’attore inglese, il sesto alle prese col personaggio, gli da una fisicità estrema, quasi animalesca, ma gli garantisce anche uno scavo psicologico – soprattutto nella seconda parte – convincente che sfida la bidimensionalità dei Bond precedenti. Ma sono molti i meriti di questo reboot: la sceneggiatura di Neal Purvis, Robert Wade e Paul Haggis, talmente colma di trovate che potrebbe alimentare il fuoco di almeno quattro o cinque thriller convenzionali; la regia di Campbell, per la seconda volta alle prese col personaggio dopo Goldeneye (1995), abile a coordinare le mirabolanti scene d’azione ma anche ad armonizzare toni e registri molto diversi; il montaggio di Stuart Baird, l’unico vero effetto speciale delle scene d’azione; la sensuale You know my name cantata da Chris Cornell (Soundgarden, Audioslave), che accompagna gli strepitosi di titoli di testa animati di Daniel Kleinman; le musiche di David Arnold, che diventano espedienti narrativi di gran fascino (all’inizio del film il tema classico di 007 è solo accennato, nel finale – in cui Bond è davvero Bond – suonato per intero); il cast, dall’ottimo Craig ad una sexy e dolcissima Green, di diritto nell’olimpo delle Bond Girl.

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Ottima anche la scelta del cattivo, affascinante e per nulla banale. La sua tortura ai danni di Bond (o meglio, dei suoi genitali), è già cult. Ma le scene che non si scordano sono parecchie: l’intro “sospeso” tra le gru di un cantiere in Madagascar; l’inseguimento di un bombarolo (il nostro Santamaria) in un aeroporto delle Bahamas; la lunga, tesissima sequenza della partita a poker; il finale a Venezia dentro un vecchio palazzo che crolla in mare. Se si sorvola su qualche panzana (il Montenegro identico all’Austria?!) e ci si lascia trasportare dal perfetto flusso narrativo, questo Casino Royale è una vera bomba. Puro cinema d’intrattenimento? Sicuro, ma che classe. Seguito da Quantum of Solace.

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