Velocità Massima

Regia di Daniele Vicarilocandina

con Valerio Mastandrea (Stefano), Cristiano Morroni (Claudio), Alessia Barela (Giovanna), Ivano De Matteo (Fischio), Emanuela Barilozzi (Jessica), Massimiliano Dau (Gianluca), Massimiliano Varrese (Fabio), Ennio Girolami (papà di Stefano), Sara Franchetti (mamma di Stefano), Antonio Obino (il direttore della banca), Tullio Sorrentino (papà di Claudio), Luca Paniconi (Elio).

PAESE: Italia 2002
GENERE: Drammatico
DURATA: 111′

Periferia romana. Il giovane Claudio comincia a lavorare con Stefano, di giorno meccanico e di notte pilota di corse clandestine all’EUR. Insieme sistemano una vecchia auto che potrebbe fargli guadagnare un bel po’ di soldi, ma l’amicizia scricchiola quando il primo si innamora di Giovanna, ex fiamma mai dimenticata del secondo…

Primo film di fiction del documentarista Vicari, anche sceneggiatore con Maura Nuccetelli e Laura Paolucci. Non è, come qualcuno ha erroneamente sostenuto, un prodotto d’imitazione americana (ma cosa si è bevuto chi ha citato Fast & Furious?), quanto un tentativo, decisamente riuscito, di fondere cinema di genere e spaccato sociale. Prima ancora di essere un buon film sul fascino della corsa, infatti, è un racconto sul disagio delle periferie italiche e su una flotta di generazioni allo sbando passive e trasparenti che continuano a non aver la minima idea di dove andare. Stefano corre perché deve scappare e deve arrivare primo. Ma scappare da cosa? Arrivare primo rispetto a chi? Non mancano stereotipi su donne e motori (Mereghetti), ma il film funziona, e grazie allo stile non convenzionale di Vicari ci si ritrova appagati anche visivamente. Bravissimi gli attori, soprattutto il giovane Morroni, che nella mimica e nella spontaneità ricorda gli attori presi dalla strada del primo cinema di Pasolini. Eccellente fotografia di Gherardo Gossi e ottime musiche di Massimo Zamboni, che canta anche il brano Da solo, scritto per Nada. Finale semplicemente perfetto. Assolutamente da vedere.

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