Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello

(The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring)lord_of_the_rings-the_fellowship_of_the_ring

Regia di Peter Jackson

con Elijah Wood (Frodo Baggins), Ian McKellen (Gandalf), Viggo Mortensen (Aragorn), Liv Tyler (Arwen), Sean Astin (Samwise Gamgee), Billy Boyd (Pipino), Dominic Monaghan (Merry), Orlando Bloom (Legolas), John Rhys-Davies (Gimli), Sean Bean (Boromir), Christopher Lee (Saruman), Cate Blanchett (Galadriel), Ian Holm (Bilbo Baggins), Hugo Weaving (Elrond), Andy Serkis (Gollum).

PAESE: Nuova Zelanda, USA 2001
GENERE: Fantastico
DURATA: 178’ (228′)

In un luogo e in un tempo imprecisati, il malvagio Sauron forgia una serie di anelli dotati di straordinari poteri e li affida alle diverse specie presenti nel suo mondo. Ne costruisce anche uno diverso, potentissimo, che dona un potere pressochè sterminato ma spinge il portatore verso gli abissi del male. Migliaia di anni dopo, l’anello passa dal vecchio hobbit Bilbo – che non ne conosce minimamente il valore – al nipote Frodo. Nel passaggio la sua forza negativa si risveglia. E mentre l’occhio di Sauron mette insieme un esercito per riottenere il prezioso oggetto, Frodo capisce che l’unico modo per garantire la pace è distruggerlo per sempre. Nel viaggio verso il monte Fato – luogo in cui venne forgiato l’anello, e la cui lava è l’unica cosa che possa distruggerlo – Frodo è scortato dal saggio stregone Gandalf, dall’elfo Legolas, dal nano Gimli, dagli uomini Aragorn e Gimli e dagli Hobbit Sam, Merry e Pipino…

fellowship-of-the-ring-1024x579Tratto dalla prima parte del romanzo omonimo di John Ronald Reuel Tolkien (1892 – 1973), adattato per lo schermo da Jackson con la moglie Fran Walsh e con Philippa Boyens, è il capitolo primo di una delle trilogie più note e redditizie della storia del cinema. Quella del regista neozelandese non è mai parsa un’impresa facile, soprattutto perchè Tolkien non aveva soltanto scritto una storia “universale” e adatta a svariate letture (l’anello e il modo diverso in cui ogni personaggio vi si pone possono farsi metafora di qualsiasi cosa), bensì aveva creato da zero un mondo, e di ogni popolo appartenente a quel mondo aveva minuziosamente raccontato peculiarità, usi, lingua, leggende. Per vincere questa sfida Jackson ha speso sette anni di preparazione, due anni di riprese, 110 milioni di dollari di budget, ha lavorato con una troupe di 2000 elementi e con qualcosa come 20 mila comparse, ovvero uno sforzo produttivo senza precedenti che ha portato ad un risultato unico, la cui imponenza (produttiva, visiva, tematica) ricorda quella dei grandi kolossal del cinema muto. La regia di Jackson sarà pure smaccatamente hollywoodiana, ma quanti registi di oggi, hollywoodiani o meno, saprebbero fare un cinema così meravigliosamente epico in ogni singola scena? Quanti riuscirebbero a fare un film di quattro ore così godibile e ritmato? Quanti, avendo a disposizione gli effetti speciali più mirabolanti della storia del cinema (almeno fino a quel momento), riuscirebbero nell’ardua impresa di farli rendere al massimo facendoli SEMPRE e comunque sottostare alla storia?

the-lord-of-the-rings-the-fellowship-of-the-ring-3Una regia che è attenta ed inventiva anche nelle piccole cose, come ad esempio nel far apparire più piccoli degli altri gli Hobbit e il nano Gimli (solo nei campi lunghi e lunghissimi i personaggi sono riproporzionati con l’uso del digitale o sostituiti da attori/bambini: nella maggior parte delle inquadrature è “solo” notevole abilità registica). Ad una prima parte descrittiva – la migliore – se ne contrappone una seconda decisamente più dinamica, in cui Jackson frulla con sagacia cent’anni di cinema epico-avventuroso. Girato interamente in Nuova Zelanda e in meravigliosi esterni “veri”, il film prende dall’inizio alla fine e scalda il cuore filosofeggiando in maniera genuina. Cinema nazional-popolare? Può darsi, ma chi gliene fa una colpa dimentica che già il libro era tale ed aspirava proprio a quello status. È anche una gustosa parata di ottimi attori e bei personaggi. Andy Serkis interpreta, attraverso la tecnica della performance capture, il celeberrimo Gollum. 870 milioni di dollari d’incasso e 4 oscar meritatissimi: fotografia ad Andrew Lesnie, trucco, colonna sonora ad Howard Shore ed effetti speciali alla Weta Digital, fondata dallo stesso Jackson. Diverse le versioni reperibili, da quella cinematografica presente nelle prime edizioni DVD (durata: 178 minuti) alla più recente versione estesa del Blu Ray (228 minuti). Da non perdere. Seguito da Le due torri (2002) e Il ritorno del Re (2004).

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