Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar

(Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales)

Regia di Joachim Ronning, Espen Sandberg

con Johnny Depp (Jack Sparrow), Javier Bardem (Armando Salazar), Brenton Thwaites (Henry Turner), Kaya Scodelario (Carina Smith), Geoffrey Rush (Hector Barbossa), Kevin McNally (Joshamee Gibbs), Golshifteh Farahani (Shansa), Stephen Graham (Scrum), David Wenham (Scarfield), Martin Klebba (Marty), Orlando Bloom (Will Turner), Keira Knightley (Elizabeth Swann).

PAESE: USA 2017
GENERE Avventura, Fantastico
DURATA: 129′

Ritrovatosi da solo e senza una nave, accusato dalla ciurma di portare sfortuna, Jack Sparrow è catturato dall’esercito inglese. A farlo fuggire stavolta c’è il giovane Henry Turner, figlio di Will ed Elizabeth, che vuole liberare il padre dalla maledizione dell’Olandese Volante recuperando il magico tridente di Poseidone. Aiutati da Barbossa e da una giovane astronoma che sa leggere le stelle, i due dovranno vedersi dal perfido capitano fantasma Salazar, terrore dei mari e desideroso di vendetta nei confronti di Jack…

Dopo un quarto capitolo di raro squallore, la saga piratesca prodotta da Walt Disney e Jerry Bruckheimer torna ai gloriosi fasti della trilogia originale. Anzi. Non è un’esagerazione sostenere che questo sia probabilmente il migliore della saga. Storia originale, racconto fluido, battute esilaranti, una serie infinita di trovate visive e narrative che lasciano il segno. Diverte, emoziona, alla fine addirittura commuove. Il merito di questo successo va diviso equamente tra lo sceneggiatore Jeff Nathanson (al posto di Ted Elliott e Terry Rossio) e i registi norvegesi Joachim Ronning e Espen Sandberg, capaci di concepire scene di grande impatto (gli attacchi di Salazar sono tutti girati in modo straordinario) e di valorizzare un cattivo davvero pauroso che da ragione al vecchio Hitchcock: azzecca l’antagonista e avrai azzeccato il film. Depp (che in alcune scene appare ringiovanito di trent’anni grazie al digitale) gigioneggia come sempre senza sosta, ma la scena gliela rubano spesso i bellissimi comprimari, Rush su tutti. Nel tre e nel quattro Keith Richards dei Rolling Stones interpretava il padre di Jack, qui per par condicio c’è Paul McCartney (Beatles) che fa lo zio. Il grande compositore Hans Zimmer è qui sostituito da Geoff Zanelli. Ottimi effetti speciali (magnifici quelli applicati a Salazar e alla sua ciurma) e una sequela di gag e dialoghi da applausi. Gli “amici della verosimiglianza” (come li chiamava sempre Hitch) e i critici togati hanno storto il naso perché alcuni sviluppi della vicenda sono un po’ meccanici, ma soffermarsi su un difetto simile in un film simile significa guardare il dito invece della Luna. Chapeau, davvero notevole. I primi tre erano girati ai Caraibi, il quarto alle Hawaii, questo – forse per contenere i costi – in Australia. Titolo originale affascinante e attinente al film, titolo italiano penoso. Strepitosa la scena dopo i titoli di coda.

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