007 – Timothy Dalton

007 – Zona Pericolo

(The Living Daylights)

Regia di John Glen

con Timothy Dalton (James Bond), Maryam d’Abo (Kara Milovy), Jeroen Krabbé (Georgi Koskov), Joe Don Baker (Brad Whitaker), Art Malik (Kamran Shah), John Rhys-Davies (Leonid Puskin), Desmond Llewelyn (Q), Caroline Bliss (Moneypenny), Robert Brown (M), John Terry (Felix Leiter).

PAESE: GB 1987
GENERE: Spionaggio
DURATA: 130′

Stavolta Bond deve sventare un complotto ordito da alcuni sovietici rinnegati. Lo aiuta una bella violoncellista che forse fa il doppio gioco…

Quindicesima pellicola della saga, prima (su due) con Dalton nei panni di 007. L’intreccio è uguale a quello di mille altri capitoli, ma il film risulta comunque interessante per il lavoro svolto sul personaggio: accantonata l’ironia del Bond di Roger Moore, si torna alle origini con un Bond più cupo, più serio, più sobrio, dunque più vicino a quello voluto dal suo creatore Ian Fleming. Di rimando, cambia anche lo stile: meno fantascienza e più realismo (quasi del tutto banditi i gadget di Q), scelte inaspettate se non politicamente scorrette (Bond riprende a fumare!) e appena una Bond-girl, forse per esorcizzare la dilagante paura dell’AIDS. Prima prova di Caroline Bliss nei panni di Miss Moneypenny al posto di Lois Maxwell. Non uno dei migliori ma nemmeno uno dei peggiori.
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007 – Vendetta Privata

(Licence to Kill)

Regia di John Glen

con Timothy Dalton (James Bond), Robert Davi (Frank Sanchez), Carey Lowell (Pam Bouvier), Talisa Soto (Lupe Lamora), David Hedison (Felix Leiter), Anthony Zerbe (Milton Krest), Priscilla Barnes (Della Churchill), Don Stroud (Colonnello Heller), Everett McGill (Ed Killifer).

PAESE: GB 1989
GENERE: Spionaggio
DURATA: 133′

Per la prima volta James Bond disobbedisce agli ordini di M per perseguire una vendetta personale: si mette infatti sulle tracce di un narcotrafficante che ha ucciso la moglie dell’amico Felix Leiter e ha reso quest’ultimo invalido a vita…

Secondo (e già ultimo) Bond con Dalton, che passerà il testimone a Pierce Brosnan. Il cattivo di Davi non è male, ma il film manca di trovate e personalità, e alla fine gli sbadigli sono molteplici. L’ultima mezz’ora è un po’ più ritmata, ma l’inseguimento coi camion è così inverosimile che alla fine si sbraca nel ridicolo involontario. Quinto e ultimo della saga diretto da Glen. Il titolo italiano fu inventato da zero perché l’originale, Licenza di uccidere, era già stato utilizzato per il primo della saga, che in originale si chiamava Mr. No. Tra i sicari spicca un giovanissimo Benicio Del Toro.

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