Whiplash

(Whiplash)

Regia di Damien Chazelle

con Miles Teller (Andrew Neiman), J.K. Simmons (Terence Fletcher), Paul Reiser (Jim Neiman), Melissa Benoist (Nicole), Austin Stowell (Ryan Connelly), Nate Lang (Carl Tanner), Chris Mulkey (zio Frank), Jayson Blair (Travis).

PAESE: USA 2014
GENERE: Musicale
DURATA: 105’

New York. Il 19enne batterista jazz Andrew Neiman diventa allievo dell’arrogante, spietato, irascibile direttore d’orchestra Terence Fletcher. Pur di mantenere il posto come primo batterista si rivelerà disposto a tutto.

L’opera numero due di Chazelle, costata poco più di tre milioni di dollari, è un anomalo film musicale con un’anomala tensione da thriller e due anomali protagonisti che giganteggiano votando al male il proprio indiscusso talento. Come il successivo La La Landche Chazelle ha potuto realizzare soltanto grazie all’immenso successo di questo Whiplash – ha come tema centrale un ancestrale quesito: quanto e cosa si è disposti a perdere per raggiungere il successo? Film autobiografico (Chazelle fu un batterista con un maestro esigente) che racconta in maniera impietosa e non romantica il mondo della musica professionistica, in cui non esiste solidarietà tra musicisti e tutti sono sempre pronti a fare le scarpe a qualcun altro. L’inizio della seconda parte (dall’incidente in poi) si fa poco credibile, ma è riscattato da un finale straordinario in cui l’allievo sembra optare per il lato oscuro incarnato dal proprio maestro. Ecco perché, alla fine, Andrew è una vittima più complice che mai. Tre Oscar, tutti strameritati: attore non protagonista (Simmons, perfetto nei panni di quello che è a tutti gli effetti uno psicopatico), montaggio (Tom Cross) e sonoro. Pur influenzata in alcuni elementi da nomi illustri (Tarantino, Anderson, Scorsese), lo avrebbe meritato anche l’originale e sinuosa regia di Chazelle, capace di diventare a tutti gli effetti una regia “sonora”. Eccellente anche il lavoro della direttrice della fotografia Sharone Meir. Il personaggio di Fletcher è forse ispirato al batterista Buddy Rich (1917 – 1987), noto per il caratteraccio sfoggiato con le sue orchestre jazz, mentre la composizione che da il titolo al film è di Hank Levy (1927 – 2001). Del film esiste una versione “corta” (18′) che Chazelle presentò al Sundance Festival del 2013 per trovare finanziatori.

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