Autore Joe R. Lansdale
Editore Einaudi
PAESE USA 2002
GENERE Noir
PP 300
Prezzo 12,00 (edizione economica)
Dewmont, Texas orientale, estate del ’58. Il tredicenne Stanley Mitchell, figlio del proprietario del Drive-In, mette il naso in un segreto sepolto e terribile che lo cambierà profondamente…
Lansdale è uno di quei rari scrittori che sa raccontare storie utilizzando diversi registri: quello meta-letterario della trilogia del Drive-In o di Ned la foca, quello realistico contemporaneo (il ciclo di Hap e Leonard, i romanzi ambientati al giorno d’oggi), quello pulp/splatter de L’anno dell’uragano o La morte ci sfida, quello che rilegge in chiave personale eroi classici, da Batman (La lunga strada della vendetta) a Tarzan (Assassini nella giungla). C’è poi un registro che si potrebbe definire del romanzo di formazione ambientato nel passato, un passato specifico sia a livello cronologico (diciamo dal 1910 al 1960) che spaziale (il Texas orientale, in cui in realtà sono ambientati quasi tutti i suoi romanzi). Questo La sottile linea scura è il terzo di questo filone, dopo L’ultima caccia e In fondo alla palude, ambientati nel 1933. Qui il balzo è notevole: si arriva nel 1958, il ’58 dei Drive-In e della segregazione razziale, della musica rockabilly e della Tv che prende il posto della radio. Ancora una volta il racconto di una (dolorosa) formazione è il pretesto per puntare all’affresco d’epoca, ma anche per riflettere nuovamente su temi come il razzismo, la libertà sessuale, il fondamentalismo religioso, la violenza domestica, la malinconia del tempo che passa, l’amaro scorrere delle vite. Meno originale di altri Lansdale a livello d’intreccio, ma le scene madri non mancano, e la fluida scrittura – che molti, a ragione, definiscono cinematografica per come riesce a creare immagini precise con appena due o tre parole – sopperisce a qualche buco narrativo e alla momentanea mancanza di idee originali. Un Lansdale minore ma da non perdere, un ennesima tappa del grande romanzo americano che è la sua letteratura.