Il delitto perfetto

(Dial M for Murder)

Regia di Alfred Hitchcock

con Ray Milland (Tony Wendice), Grace Kelly (Margot Mary Wendice), Robert Cummings (Mark Halliday), John Williams (capo ispettore Hubbard), Anthony Dawson (Charles Alexander Swann), Leo Britt (l’uomo del ricevimento), Patrick Allen (detective Pearson), George Leigh (detective Williams).

PAESE: USA 1954
GENERE: Thriller
DURATA: 105′

Scoperta la relazione extra-coniugale della moglie, pianifica di ucciderla per interposta persona ricattando un ex compagno di scuola che non vede da vent’anni. Ma la pratica si rivelerà ben diversa dalla teoria…

Tratto dalla pièce teatrale di Frederick Knott, adattata dal regista. Nonostante le riserve dello stesso Hitchcock, che non lo amava particolarmente, è uno riuscito e perfetto esercizio di stile. Come Nodo alla gola, col quale ha ben più d’un punto in comune, è tutto ambientato nello stesso luogo (l’appartamento dei Wendice): non nega la derivazione teatrale ma, grazie al sapiente montaggio di Rudi Fehr e ad un’originale regia, ne amplifica la suspense e il coinvolgimento emotivo. Costretto di malavoglia a girare in formato stereoscopico (l’antesignano del 3D), Hitchcock è comunque fra i pochi a sfruttarlo al meglio: più che i personaggi, si diverte a “far uscire” dallo schermo gli oggetti che hanno una qualche rilevanza narrativa (le forbici, il telefono, la chiave), e mette la macchina da presa di Robert Burks nei posti più impensabili. Addirittura, accortosi della plasticità dei corpi inquadrati dal basso, fece ritagliare un buco nel pavimento per alloggiarvi la macchina da presa e sfruttare al massimo quell’angolazione. È anche un fine esempio di meta-cinema: Tony, come un regista/sceneggiatore cinematografico, pianifica la “scena” (l’omicidio) alla perfezione. Senza però calcolare le variabili del caso, e per questo sarà punito. Raro film di Hitchcock in cui c’è il personaggio di un poliziotto buono e sveglio. Grace Kelly, al primo film con Hitch (ne farà altri due), è indifesa e meravigliosa. La consueta apparizione del regista è stavolta solo “cartacea”. La moda del 3D passò così velocemente che quando il film uscì fu quasi ovunque proiettato in sole due dimensioni.

Voto

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