Caro diario

Regia di Nanni Moretti

con Nanni Moretti, Renato Carpentieri, Moni Ovadia, Antonio Neiwiller, Valerio Magrelli, Marco Paolini, Silvia Nono, Angelo Barbagallo, Jennifer Beals, Alexandre Rockwell, Carlo Mazzacurati.

PAESE: Italia 1993
GENERE: Commedia
DURATA: 100′

Tre episodi con protagonista lo stesso Moretti. Nel primo, In vespa, il regista gira per Roma col vespino e fa parecchi incontri bizzarri; nel secondo, Isole, cerca di fuggire dalla frenesia cittadina con un soggiorno sulle isole Eolie, ma tra bambini urlanti e un amico teledipendente la tranquillità tarda ad arrivare; nel terzo, Medici, rievoca la propria odissea ospedaliera durata un anno e conclusasi con la scoperta di un tumore.

Opera numero sette di Moretti, la prima in cui interpreta direttamente sé stesso senza la mediazione di un alter-ego (solitamente il celebre Michele Apicella). Secondo molti  critici (Morandini, Mereghetti) è uno dei più riusciti e maturi, forse addirittura “quello che resterà”. Ogni episodio e ogni scena in esso contenuta sono concepiti con un linguaggio filmico anti convenzionale e assolutamente “libero”, come se stessimo sfogliando le pagine di un diario. Il primo episodio ha un’atmosfera surreale che passa da scene molto divertenti (l’incursione sul palco dell’orchestra latino-americana, l’incontro con Jennifer Beals e Alxandre Rockwell) a passi struggenti che sfiorano la poesia (la gita sul litorale di Ostia dove fu ucciso Pasolini); nel secondo l’umorismo si fa grottesco nel raccontare una società mostruosa che non sa più ascoltare, imbambolata dalla TV e in mano a figli arroganti che comandano i genitori (per colpa dei genitori); il terzo è ancora ironico ma più realistico, ed è la fedele ricostruzione di un calvario ospedaliero vissuto davvero da Moretti che mescola filmati reali (la chemioterapia) e la ricostruzione di quei giorni bui, con uno sguardo cinico ma assolutamente tenero (la scena in spiaggia). È il suo film più autobiografico ma allo stesso tempo più universale: il suo tema latente, fil rouge dei tre episodi, è quello della solitudine di questi tempi nostri dettata dall’incomunicabilità (emblematico il passo in cui Moretti gioca a palla in un campetto deserto, con un’inquadratura a ritroso che ne rivela la solitudine). Straordinaria colonna sonora di Nicola Piovani. Il regista Mazzacurati è il critico che Moretti sfinisce leggendogli le sue stesse recensioni (a farne le spese Henry Pioggia di Sangue, Il pasto nudo e Cuore Selvaggio). La trovata del “musical su un pasticciere trozkista nell’Italia degli anni ’50” tornerà, adeguatamente approfondita, nel successivo Aprile. Premio per la miglior regia a Cannes.

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2 risposte a Caro diario

  1. maxcalasi scrive:

    La scena in cui chiedono di beautiful ai turisti americani è divertentissima

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