Omicidio a luci rosse

(Body Double)

Regia di Brian De Palma

con Craig Wasson (Jake Scully), Gregg Henry (Sam Bouchard), Melanie Griffith (Holly Body), Deborah Shelton (Gloria Revell), Guy Boyd (Jim McLean), Dennis Franz (Rubin).

PAESE: USA 1984
GENERE: Thriller erotico
DURATA: 114’

Attore disoccupato va a vivere nella lussuosa villa di un amico. Da qui, ogni sera, spia una bellona che ama masturbarsi poco prima di andare a letto. Tutto perfetto, tutto molto eccitante, fino a quando non assiste all’assassinio della poveretta.

Sedicesimo film di De Palma, che l’ha anche scritto con Robert J. Avrech. Il tema è ancora una volta quello dello sguardo, che qui diventa riflessione sul voyeurismo e su quanto il pubblico ami guardare senza intervenire, anche quando si tratta di scene violente (il poliziotto chiede a Jake perché non è intervenuto prima, quando ancora poteva salvare la donna). Ma Body Double (letteralmente, “controfigura”) è anche e soprattutto un impeccabile thriller a suspense che tiene il ritmo per due ore senza cedimenti. I modelli sono espliciti – soprattutto l’Hitchcock de La finestra sul cortile e La donna che visse due volte – ma il film resta un De Palma al 100%: c’è il gioco del film nel film, c’è la fobia patologica, c’è il discorso sulla perversione insita in ognuno di noi. Le scene con l’indiano sono davvero inquietanti, tra i pezzi più paurosi di tutto il suo cinema. Ottime musiche di Pino Donaggio. La villa ottagonale in cui risiede Jake esiste: si tratta di Casa Malin a Los Angeles, progettata nel 1960 dall’architetto John Lautner. Da non perdere i titoli di coda in cui si illustra la realizzazione di un body double.

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