La città incantata

(Sen to Chihiro no kamikakushi)

Regia di Hayao Miyazaki

PAESE: Giappone 2001
GENERE: Animazione
DURATA: 125′

Chihiro e i suoi genitori, in viaggio verso una nuova casa, si imbattono in un tunnel che porta a una strana città abitata da spiriti (demoni?) che escono soltanto di notte. Con mamma e papà tramutati in maiali, la piccola cerca disperatamente di tornare nel suo mondo. La aiutano una serie di strani personaggi tra cui l’affascinante Haku, capace di trasformarsi in un drago…

Liberamente tratto dal romanzo Il meraviglioso paese oltre la nebbia di Sachiko Kashiwaba, l’ottavo film di Miyazaki è forse il suo capolavoro. Un meraviglioso caleidoscopio di immagini, suoni, trovate – sia visive che narrative – straordinarie. Da sempre maestro nel creare personaggi originali e dal forte valore simbolico, Miyazaki stavolta supera sé stesso con una galleria di “mostricciattoli” davvero strepitosa: l’uomo ragno Kamaji, il bebè gigante Boh, il demone Senza Volto, i nerini del buio – già visti in Totoro. Nessuno è mai soltanto buono, e nessuno è mai davvero cattivo. Qualcuno lo criticò perché rispetto ai film precedenti è più cupo, angoscioso, inquietante (la trasformazione dei genitori, la follia cannibale di Senza Volto), ma questa “svolta” non fa che rafforzarne lo spirito di fiaba squisitamente morale, surreale nelle ambientazioni ma molto realistica nel raccontare i vizi che muovono l’animo degli uomini come quello dei demoni. L’umorismo che permea il film, basato sui piccoli particolari e su gag di rara finezza visiva, riflette un’idea di cinema puro che guarda ai capolavori di Chaplin, Keaton, Jacques Tati. Coi quali, peraltro, condivide la totale assenza di sbavature melense, la grazia del tocco, l’universalità del messaggio. Il titolo originale significa La sparizione di Sen e Chihiro causata dai kami (le statue venerate nella religione shintoista che appaiono a inizio e fine film), mentre gli yokai – gli spettri che si vedono nel film – sono ispirati alla mitologia giapponese. Con 330 milioni di dollari di incasso rimane ancora oggi il film giapponese di maggior successo al mondo. Orso d’oro al Festival di Berlino (per la prima volta assegnato da un film a cartoni) e Oscar per il miglior film d’animazione. Poesia pura, imperdibile.

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