Rush

(Rush)

Regia di Ron Howard

con Daniel Bruhl (Niki Lauda), Chris Hemsworth (James Hunt), Olivia Wilde (Suzy Miller), Alexandra Maria Lara (Marlene Knaus), Pierfrancesco Favino (Clay Regazzoni), David Calder (Louis Stanley), Natalie Dormer (Gemma).

PAESE: USA, Gran Bretagna, Germania 2013
GENERE: Sportivo
DURATA: 123’

Storia della rivalità tra l’inglese James Hunt, sboccato, donnaiolo, perennemente vittima del proprio istinto, e l’austriaco Niki Lauda, freddo, antipatico, calcolatore. Entrambi corrono in Formula 1, non risparmiandosi colpi bassi sia dentro che fuori le piste. La carriera del secondo sembra subire una battuta d’arresto in seguito ad un enorme incidente, ma 42 giorni dopo il fatto è già in pista per vincere il mondiale…

Scritto da Peter Morgan (Hereafter di Clint Eastwood, Frost/Nixon dello stesso Howard), il film racconta un tempo in cui i piloti automobilistici somigliavano concettualmente a dei condottieri, consci di poter perire ad ogni “battaglia” (erano gli anni in cui ogni campionato vedeva morire in media due piloti). Howard sceglie di concentrarsi su di loro, sugli uomini e sulle loro scelte, raccontando due caratteri diversissimi che però condividono una smania ossessiva di ottenere la vittoria, sempre e comunque. Il film è sicuramente ben raccontato, e il merito è soprattutto di una serie di contributi tecnici ineccepibili (le musiche di Hans Zimmer, il forsennato montaggio di Mike Hill e Daniel P- Hanley, le camaleontiche performance di Bruhl – magnifico – e Hemsworth), ma non convince fino in fondo a causa di una sceneggiatura piena di stereotipi e basata su una discutibile trovata di partenza (Lauda e Hunt si davano battaglia sulle piste, ma in realtà fuori erano ottimi amici) e di uno stile sovreccitato che ritocca in digitale ogni singola inquadratura, finendo col dare al film un tono vagamente posticcio. Se volete fare un confronto, guardatevi le scene di corsa del nostrano Veloce come il vento: quelle sì che sono inquadrature spettacolari, e raramente sono ritoccate con la CG. La seconda parte, quella dopo l’incidente di Lauda, è la migliore. Ottimo Favino nel ruolo del pilota svizzero Regazzoni.

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