Colpire al cuore

Regia di Gianni Amelio

con Jean-Louis Trintignant (Dario), Fausto Rossi (Emilio), Laura Morante (Giulia), Vanni Corbellini (Sandro Ferrari), Sonia Gessner (madre di Emilio), Laura Nucci (madre di Dario), Matteo Cerami (Matteo).

PAESE: Italia 1983
GENERE: Drammatico
DURATA: 105’

Milano, inizio anni ottanta. Emilio è un adolescente sensibile e intelligente, Dario – suo padre – un intellettuale di sinistra che insegna all’università. Quando un amico ed ex studente di Dario viene ucciso dai Carabinieri (dai quali fuggiva dopo aver compiuto un atto terroristico), Emilio va in caserma per testimoniare. Il padre, che nel frattempo sta favorendo la latitanza della moglie dell’ucciso, non la prende bene.

Esordio di Amelio, anche sceneggiatore con Vincenzo Cerami. Racconta quanto la Storia (quella con la S maiuscola) irrompa con violenza dentro le storie degli individui, ma non è propriamente un film sul terrorismo in senso stretto: è piuttosto un film sull’incomunicabilità tra due generazioni che hanno vissuto momenti storici ed esperienze così diversi da non riuscire a capirsi. Emilio non denuncia il padre perché sta facendo qualcosa di illegale, quanto perché non lo comprende, e questo non capirlo lo porta a temerlo, a vederlo come un estraneo. Come un nemico. E la colpa è anche sua, del padre, che sottovaluta l’intelligenza del figlio e non gli spiega mai davvero il suo punto di vista sulle cose. Ammirevole per lo stile rigoroso ed essenziale, il film indugia sui silenzi, sugli sguardi, sugli stati d’animo. Ottima prova dell’esordiente Rossi, figlio della Gessner (che nel film interpreta sua madre) capace di dipingere in maniera credibile e realistica il tormento del suo Emilio. Un’impresa per niente facile, soprattutto considerando che dovette doppiarsi perché Trintignant recitava in francese (lo doppia Gino La Monica) e dunque non si poteva tenere buono l’audio registrato in presa diretta. All’uscita arrivarono molte polemiche sia da destra che da sinistra, ma lo sguardo di Amelio è così umano, così privo di giudizio, da rendere infondata qualsiasi accusa di faziosità. Musiche di Franco Piersanti. David di Donatello a Rossi.

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