Nosferatu, il principe della notte

(Nosferatu: Phantom der Nacht)

Regia di Werner Herzog

con Klaus Kinski (Conte Dracula), Isabelle Adjani (Lucy Harker), Bruno Ganz (Jonathan Harker), Roland Topor (Renfield), Walter Ladengast (Dottor Van Helsing), Carsten Bodinus (Schrader), Martje Grohmann (Mina).

PAESE: Germania Ovest, Francia 1979
GENERE: Fantastico
DURATA: 115′

L’agente immobiliare Harker parte da Wismar, sul Mar Baltico, per raggiungere in Transilvania il misterioso conte Dracula, intenzionato a comprare casa in Germania. Non sa che si tratta di un vampiro e che, arrivato a Wismar, il conte insidierà proprio la moglie di Harker, Lucy…

Non è l’ennesima rilettura del celeberrimo romanzo di Bram Stoker ma un remake di Nosferatu (1922) di Friedrich Wilhelm Murnau, tratto da Stoker ma leggermente diverso perché la casa produttrice non possedeva i diritti. Herzog – che definì il film del 1922 “il film più importante mai girato in Germania” – amplifica alcune riflessioni di Murnau (la maestosità indifferente della natura, l’idea della sessualità repressa dalla società) e rende il suo Nosferatu un personaggio profondamente herzoghiano: un antieroe tragico e sommesso, quasi restìo a dare sfogo alle proprie pulsioni e stufo dell’eternità cui è condannato. Uno sconfitto su tutti i livelli cui Kinski, lontano dai ruoli istrionici del passato, riesce a infondere una verità psicologica inaspettata, soprattutto per un mostro. Anche se, a conti fatti, la vera protagonista del film, il “bel personaggio”, è la Lucy della Adjani, che si sacrifica per amore ed è l’unica ad avere compreso la natura del mostro. Fotografia garavaggesca di Jorg Schmidt-Reitwein, musiche funzionali di Florian Fricke dei Popol Vuh e regia affascinante in cui inquadrature statiche di stampo pittorico (che rimandano al romanticismo) si alternano a inquadrature dinamiche in cui la camera, perennemente a mano, sembra voler cercare la verità del realismo documentario anche nel fantastico. Riuscitissime – e decisamente scioccanti – le sequenze di Wismar in preda alla peste a ai topi. Per evitare il doppiaggio ogni sequenza “parlata” venne girata sia in tedesco che in inglese, e dunque la versione tedesca e la versione anglofona sono leggermente diverse anche a livello visivo. Visto che i diritti del romanzo di Stoker erano nel frattempo scaduti, Herzog ripristina i nomi originali dei personaggi, anche se inspiegabilmente inverte quelli di Lucy e Mina. Un remake che è anche qualcosa di diverso, sicuramente da vedere.

Questa voce è stata pubblicata in 1971 - 2000, Genere Fantastico, Genere Horror e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *