Motherless Brooklyn – I segreti di una città

(Motherless Brooklyn)

Regia di Edward Norton

con Edward Norton (Lionel Essrog), Gugu Mbatha-Raw (Laura Rose), Bruce Willis (Frank Minna), Alec Baldwin (Moses Randolph), Willem Dafoe (Paul Randolph), Bobby Cannavale (Tony), Michael Kenneth Williams (il trombettista), Dallas Roberts (Danny), Ethan Suplee (Gilbert Cooney), Cherry Jones (Gabby Horrowitz), Leslie Mann (Julia Minna), Josh Pais (William Lieberman), Fisher Stevens (Lou), Robert Wisdom (Billy Rose).

PAESE: USA 2019
GENERE: Noir
DURATA: 144′

New York, 1950. Frank Minna gestisce un’agenzia investigativa formata da quattro detective che lui stesso ha salvato da un passato violento (da bambini erano ospiti di un orfanotrofio violento). Quando Frank muore in una sparatoria, Lionel (uno dei quattro) vuole andare fino in fondo per individuare il colpevole. Non sarà un’impresa facile, sia perchè Lionel soffre di sindrome di Tourette, cosa che gli rende alquanto difficile rapportarsi con gli altri, sia perchè avvicinarsi alla verità significa scoperchiare una rete di corruzione che vede coinvolti molti nomi illustri della politica cittadina…

Dal romanzo omonimo (1999) di Jonathan Lethem, adattato dallo stesso Norton che torna alla regia 19 anni dopo l’esordio con Tentazioni d’amore (2000). Il risultato è un noir tutto sommato classico, ben ambientato in una New York anni cinquanta ancora afflitta da corruzione e razzismo e diretto con eleganza da Norton, che riesce anche nella difficile impresa di interpretare Lionel restituendo in maniera credibile le caratteristiche del suo disturbo, con effetti ora teneri ora esilaranti. Si tratta sicuramente di un personaggio inedito all’interno del cinema (e della letteratura) noir, che da sempre ha preferito raccontare detective duri, puri, romantici e assolutamente sani. Nel modo in cui (quasi) tutta la società tratta Lionel e negli intrighi che la sua indagine fa venire a galla non è difficile scorgere riferimenti all’America odierna, ancora troppo insensibile alle minoranze (etniche, ma non solo: Lionel è di fatto un disabile che la società non riconosce come tale, preferendo dargli del matto) e spesso vittima del malaffare nascosto sotto una patina di populismo. Fa specie, a questo riguardo, che il “cattivo” affarista e misogino sia interpretato proprio da Baldwin, che negli ultimi anni è divenuto celebre per la sua irriverente imitazione di Donald Trump. All’ottima rievocazione d’epoca contribuiscono non poco la fotografia di Dick Pope e l’azzeccata colonna sonora jazz di Daniel Pemberton. Azzeccata non soltanto perchè riprende la musica dell’epoca, ma anche perchè il jazz è un genere pieno di scarti, digressioni, improvvise accelerazioni, proprio come il cervello di Lionel. C’è anche una canzone di Thom Yorke dei Radiohead, Daily Battles, scritta con Flea dei Red Hot Chili Peppers. Memorabili le divagazioni con protagonista il trombettista di Williams. Film lungo, ma non prolisso. Consigliato.

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