Terminator

(The Terminator)

Regia di James Cameron

con Arnold Schwarzenegger (T-800), Michael Biehn (Kyle Reese), Linda Hamilton (Sarah Connor), Paul Winfield (Tenente Ed Traxler), Earl Boen (Dottor Peter Silberman), Lance Henriksen (Detective Vukovich), Rich Rossovich (Matt Buchanan), Bill Paxton (Leader Punk), Brian Thompson (Punk).

PAESE: USA 1984
GENERE: Fantascienza
DURATA: 108’

Los Angeles, 1984. Dal 2029 arriva un cyborg potentissimo incaricato di eliminare Sarah Connor, futura madre del capo della resistenza umana contro le macchine. Un soldato viene spedito indietro con lui per fermarlo…

Secondo film di James Cameron, grandioso successo di pubblico (costò 7 milioni di dollari, ne racimolò più di 100) e prima tappa del suo personale itinerario all’interno di una fantascienza matura “ad alto potenziale metaforico” (M. Morandini): quindici anni prima di Matrix, Cameron (sceneggiatore con la moglie Gale Anne Hurd) prevede la rivolta delle macchine contro l’uomo, il quale, arrogandosi il diritto di creare la vita, ha tentato di sostituirsi a Dio. Ma, irrimediabilmente, ha peccato di presunzione ed ha fallito. Pregno anche di un esplicito messaggio cristologico (il figlio di Sarah, atteso come un messia, si chiamerà John Connor: stesse iniziali di Jesus Christ; la giovane viene messa incinta da un uomo proveniente da un altro piano della realtà, come la Madonna), si fa apprezzare ancora oggi per il ritmo frenetico e indiavolato, per come costruisce la suspense senza lasciare allo spettatore un attimo di tregua, per come dilata e comprime il tempo a seconda della sua funzione. Le iperboliche scene d’azione sono coreografate in modo ineccepibile, mentre la violenza è smorzata dai toni ironici e fumettistici della storia. Caposaldo del cinema cyberpunk, deve qualcosa a Blade Runner nell’ambientazione noir sporca, oscura e bagnata, ma è originale per come concepisce il (quasi) indistruttibile, cattivissimo protagonista (interpretato da un divo in erba Schwarzy, nel ruolo della sua vita): il primo cyborg della storia del cinema in cui carne e circuito convivono senza più alcuna distinzione. Figlio degli anni ’80 e, quindi, un po’ patinato, appare qualche volta un po’ datato. Ma la sua forza è ancora innegabile, e il suo potere visivo ha segnato senza dubbio l’immaginario fantascientifico americano. Preziosi effetti speciali di Stan Winston (si veda l’operazione che il T-800 compie su di sé), musiche possenti di Brad Fiedel e suggestiva fotografia di Adam Greenberg. Ben tre seguiti, e solo il primo è all’altezza dell’originale.

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3 risposte a Terminator

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