Stuff – Il gelato che uccide

(The Stuff)Locandina

Regia di Larry Cohen

con Michael Moriarty (David Rutherford “Mo”), Scott Bloom (Jason), Andrea Marcovicci (Nicole Kendal), Danny Aiello (Vickers), Paul Sorvino (il colonnello Malcolm Grommett Spears), Patrick O’Neal (Fletcher), Garrett Morris (“Cioccolatino” Charlie W. Hobbs), Rutanya Alda (psicologa).

PAESE: USA 1985
GENERE: Horror
DURATA: 85’

Ex agente dell’FBI ora esperto di spionaggio industriale scopre che il popolarissimo gelato The Stuff è fatto con una sostanza “viva” che divora dall’interno chi la assume. Aiutato dalla fidanzata e da un ragazzino che ha visto genitori e fratello diventare zombi “stuff-dipendenti”, tenta di svelare al mondo la minaccia.

A leggere la trama – a dirla tutta pure a guardare il trailer – pare di trovarsi davanti ad un’ennesima pagliacciata in odor di cinema trash, una specie di remake casalingo di Blob – Il fluido che uccide. In realtà la scanzonata ed inverosimile trama nasconde una riuscita satira sul consumismo: il gelato malefico “mangia” dall’interno chi a sua volta osa papparselo, e i gelato-dipendenti diventano stupidi ed assuefatti pecoroni senza volontà. L’esperto Cohen, anche sceneggiatore, irride tutto e tutti con cinica e sbeffeggiante ironia: capitalisti selvaggi, media cannibalizzanti, colonnelli guerrafondai, masse instupidite nella loro becera passività. Nella seconda parte la farsa prende un po’ troppo il sopravvento, ma il personaggio di Sorvino, graduato dell’esercito che vede comunisti ovunque, è impagabile, così come l’epilogo. I pochi soldi di budget sono ben sfruttati (ad esempio nella creazione degli effetti speciali, rozzi ma riusciti), le risate non mancano così come non manca una discreta suspense. B-movie? Sicuro, ma di quelli imperdibili.

Voto

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6 risposte a Stuff – Il gelato che uccide

  1. cinefobie scrive:

    Nel momento in cui ho letto il titolo mi è saltata fuori qualche reminiscenza infantile.. qualcosa di conosciuto ma dimenticato.. grazie, lo recupererò. 🙂

  2. Frank scrive:

    Questo è un film della mia adolescenza, tra l’altro nauseante al punto giusto.

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