Cado dalle nubi

Regia di Gennaro NunzianteLocandina

con Checco Zalone [Luca Medici] (Checco), Giulia Michelini (Marika Mantegazza), Dino Abbrescia (Alfredo), Fabio Troiano (Manolo), Ivano Marescotti (Mauro Mantegazza), Claudia Penoni (Raffaella Mantegazza), Stefano Chiodaroli (Giulio), Peppino Mazzotta (Don Lidio), Francesca Chillemi (Luisa), Sereno Bukasa (Nicolas), Ivana Lotito (Angela), Raul Cremona (Roberto), Anna Ferruzzo (madre di Checco).

PAESE: Italia 2009
GENERE: Commedia
DURATA
: 95’

Colpito da una tremenda delusione d’amore, il cantante neomelodico pugliese Checco – ignorante, stupidotto ma genuino – abbandona il paesello e approda a Milano. Qui, ospite presso il cugino omosessuale Alfredo, si innamora della bella Marika che, però, è figlia di un leghista della zona. E come cantante non gliene va bene una. Come finirà?

Il primo film dello sceneggiatore e attore Nunziante – qualcuno se lo ricorderà nel ruolo del prete coscienzioso in Casomai – rappresenta l’esordio cinematografico del comico Zalone, vero nome Luca Medici, diventato assai famoso alle masse grazie al successo ottenuto a Zelig. Il fatto che il film funzioni meglio sul registro satirico che su quello comico rivela due aspetti interessanti: il primo suggerisce che il passaggio dal piccolo al grande schermo giovi poco alla comicità surreale del cabarettista, una comicità quasi esclusivamente verbale (basata essenzialmente sugli strafalcioni grammaticali) che dopo un po’ stufa. Certo, va dato atto a Nunziante di aver evitato facili quanto fastidiose incursioni nel grottesco spinto (cosa che invece è accaduta ad Albanese col suo Qualunquemente), ma il risultato è tutto sommato in sordina, e le battute davvero ridicole sono quasi tutte nel trailer. Il secondo aspetto, invece, è positivo: per quanto facile e scontata, la satira (che irride omofobi convinti, leghisti razzisti, finti acculturati, gay sbandieranti, talent show stile X-Factor) colpisce il bersaglio e rivela un’intelligenza critica (di regista e attore- sceneggiatore) che raramente si scorge nel cinema italiano. Peccato che tutto si perda nei luoghi comuni (“al nord ci si fa il mazzo, al sud non si fa un c…”) e nelle frequenti cadute di gusto. Resta comunque un esordio mediamente divertente, politicamente scorretto, per nulla spocchioso. Definirlo film è difficile, ma si può guardare. Enorme successo di pubblico.

Voto

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